Jolly Roger 8 / 10 21/04/2016 20:56:33 » Rispondi Prisoners è un thriller avvincente, con un'atmosfera cupa e credibile, buoni colpi di scena, una trama complessa ma facilmente comprensibile (a parte alcuni buchi e alcuni collegamenti male spiegati) e per certi versi prevedibile ma mai scontata, con una tematica di fondo tutt'altro che banale: il conflitto tra la garanzia giuridica che scaturisce dalla presunzione di innocenza e la rabbia disperata di un padre che cerca di sapere che fine ha fatto la propria figlia scomparsa, a qualsiasi costo. Il conflitto non è solo morale, ma si spinge anche su un piano religioso: che diritto abbiamo di rimettere i nostri debiti ai nostri debitori? Ma soprattutto: può lo scopo legittimo del padre farsi beffe di qualsiasi rispetto umano, sporcandosi di sangue, ma soprattutto del sangue di un presunto innocente? Il film mantiene un ottimo ritmo, pur durando due ore e mezza la tensione non cala mai e lo si vede tutto d'un fiato. La storia è accattivante, i tempi e il susseguirsi degli eventi sono gestiti in modo magistrale. E' un film che, sotto questo punto di vista, calcolando peraltro l'articolazione della trama, è perfetto. Vi sono scene che raggiungono un culmine di bellezza da restare a occhi sgranati: la scena del ritrovamento del camper, la cattura di uno dei sospetti (straordinario il dialogo davanti alla porta), la passeggiata di Alex con il cane, sono tocchi geniali. Tuttavia, il film non riesce ad essere un capolavoro, perché qualche difetto c'è:
Poca presentazione iniziale delle bambine. Oltretutto, sono abbastanza antipatiche – mi riferisco alla scena in cui, nei pressi del camper, iniziano a toccarlo e a voler salire sul tetto come se fosse loro. Non c'è modo di sviluppare empatia con le bambine rapite.
I disegni del labirinto non hanno una precisa giustificazione. Ok che servono da collegamento e sono utili al detective per capire il legame tra il pedofilo ucciso dal prete e il rapimento delle bambine. Ok che servono perché alle bambine vengono dati dei disegni di labirinti, dai quali loro devono trovare l'uscita. A me sembra comunque una trovata campata in aria, priva di una reale sostanza all'interno della vicenda.
Stessa cosa per i serpenti. Questa trovata dei serpenti vuole forse aggiungere un elemento d'effetto per colpire lo spettatore, inoltre vorrebbe preparare il terreno per quando emergerà il movente "satanico" dei rapimenti. Tuttavia anche questa trovata non mi sembra completamente contestualizzata. Peraltro il detective ha salvato, sì, la bambina, ma liberando una cinquantina di serpenti ha condannato a morte un'intera cittadina :-)
Il detective scopre le cose principalmente per caso. L'unica intuizione – questa davvero ben riuscita - è quando osserva le persone di fonte alla casa della bambina e si accorge di quell'uomo che ha un comportamento strano, perché accarezza un orsacchiotto ma calzando guanti, evidentemente per non lasciare impronte. Tuttavia, le principali scoperte sono casuali (1. La scoperta del tizio ignoto avviene tramite un casuale riconoscimento facciale sulla base dell'identikit. 2. La prima bambina, non viene trovata, semplicemente fugge da sola). L'altra grande intuizione non ce l'ha il detective, ma Keller. Quando all'ospedale la bambina dice a Keller "c'eri anche tu" – lui capisce che le bambine erano imprigionate dalla "zietta" di Alex, perché lui c'era stato il giorno prima: probabilmente la bambina aveva sentito la sua voce, ma non poteva farsi sentire perché era sotto l'effetto di droghe. Ad ogni modo, sembra mancare quell'intuizione "geniale", quella che può essere la svolta del film e che spesso caratterizza il genere.
I simboli massonici (i tatuaggi e l'anello del detective) sono inutili ai fini della trama. Forse servono ad indicare che il detective non è nuovo a certe cose e per questo capisce immediatamente che il labirinto disegnato dal ragazzo è uguale a quello portato al collo nella foto del pedofilo ucciso…ma non è che bisogna essere esperti di massoneria per capire che quel labirinto circolare è uguale.
Mi sono perso una cosa che nessuno si chiede. La scena del prete. L'ispettore entra e perquisisce la casa – ma perché? Sulla base di quali indizi è arrivato fino a lì? Forse sulla base di un'altra indagine che nulla aveva a che fare con quella delle ragazzine? Mi sembra un passaggio non spiegato bene, eppure è di fondamentale importanza.
Infine, il difetto più grande: il movente della zietta rapitrice: "la guerra contro Dio". Movente che si realizza rapendo bambini e facendo disperare i loro genitori, trasformando questi ultimi in bestie affamate di vendetta e di sangue, servi inconsapevoli della volontà del demonio. Io l'ho trovato non solo banale, ma un po' ridicolo.
Ad ogni modo, ho messo in spoiler i difetti perché comunque, pur essendo un po' numerosi, non intaccano particolarmente quello che resta un filmone, uno dei migliori thriller degli ultimi anni. Un film solido, ben costruito ed intelligente, con risvolti umani e drammatici che ne fanno molto più che un film di genere. Senza contare che le interpretazioni degli attori sono straordinarie. Un film consigliato.
LaCalamita 27/01/2017 09:05:28 » Rispondi Concordo in toto riguardo quello che hai scritto nello spoiler. Non c'è niente da aggiungere, il film ha molti elementi (labirinto, serpenti) buttati solo per un effetto scenico e niente di più.
Detto questo Prisoners è un film ultra-godibile
Jolly Roger 27/01/2017 16:22:27 » Rispondi ciao, sono d'accordissimo, è un gran bel film che resta notevole nonostante l'abuso di clichè :-)
La casa del prete viene perquisita perché ad inizio indagini il detective afferma che nei paraggi sono presenti 7/8 persone responsabili di crimini sessuali o contro minori. Viene mostrato il detective che fa visita ad alcuni di loro e il prete è uno di questi.