horror83 7 / 10 19/04/2014 14:22:09 » Rispondi Mi aspettavo di meglio, ma come film non è male. I suicidi sono fatti bene e sono angoscianti, es. la scena iniziale con 50 ragazze che si buttano sotto la metropolitana è di forte impatto, ma
anche quella degli studenti/tesse che si buttano giù dal tetto della scuola (forse hanno esagerato con il sangue ma hanno reso bene l'idea). Poi mi sono piaciuti anche gli altri suicidi (es. le due infermiere che si buttano giù dalla finestra, oppure la donna che si taglia le dita, il poliziotto che si spara un colpo di pistola in bocca, il guardiano dell'ospedale che si impicca con le lucine dell'albero di natale, quello che si butta giù da un palazzo e nella caduta ferisce una passante, che poi è la sua fidanzata, ecc.) quindi è un film che denuncia il suicidio (che in Giappone è una piaga sociale, dati recenti parlano di 30.000 suicidi all'anno, ciò vuol dire 80 persone al giorno). Dati schioccanti. Ma anche nel resto del mondo non si scherza, il suicidio c'è in ogni nazione del mondo, ma in Giappone è diffuso. Da una parte loro sono tecnologicamente molto avanzati, sono una potenza mondiale, e sono molto precisi, puntuali, devoti al lavoro, ecc. .ma nelle relazioni interpersonali sono una frana (non tutti, ma il 90%), perchè sono molto timidi ed insicuri, oppure non gli e ne frega niente di farsi degli amici o di avere relazioni amorose. È difficile capirli, perché sono un popolo molto diverso da noi, (io già faccio fatica a capire i tedeschi figuriamoci i giapponesi). Poi nella loro storia passata il suicidiio era anche considerato bene, cioè l'harakiri era per persone d'onore e questo secondo me gli è rimasto un po' nel sangue, e nella mentalità. Fin da bambini gli insegnano che devono eccellere a scuola, e devono ubbidire ai genitori, alle persone più grandi di età, e di livello superiore (es. lo studente deve ubbidire al professore e poi quando andrà a lavorare al capo ufficio). Sì anche in Italia è così, ma con molta meno pressione. Ritornando al film, si respira questa solitudine ed alienazione nella società giapponese, (es. nella scena sulla metro, con i passeggeri che sono tutti sconvolti dal lavoro e dalle loro vite. Ci sono giapponesi che lavorano 14 ore al giorno 6 giorni su 7) e poi c'è anche molta indifferenza verso il prossimo, dove viene ben rappresentata nella scena in cui un poliziotto si sente male sulle scale e NESSUNO gli da una mano. Insomma, dal di fuori il Giappone sembra il paradiso per "colpa" degli anime, dei manga, per la tecnologia, perché i treni sono puntuali, perchè è tutto pulito, c'è poca criminalità ecc. però ha anche i suoi lati oscuri. Cioè se 30.000 persone si suicidano, ogni anno, ci sarà un motivo.
Questo film, dopo la visione, ti lascia dentro un po' di angoscia. Per il resto la trama mi è piaciuta di più nella prima parte, poi la seconda parte l'ho trovata un po' scadente, e il finale è buttato un po' lì. Diciamo che è un film che ho capito poco, ma che cmq lascia il segno, quindi il sette gli e lo do.