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BLUE JASMINE regia di Woody Allen

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jack_torrence     7 / 10  24/01/2014 14:45:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allen è tutt'altro che spompato ma va sicuramente con il pilota automatico; raffinato, arguto, feroce. Dosa abilmente, anche per sedimentata compiacenza verso il suo pubblico di riferimento, la ferocia con l'empatia.
Stavolta ruota interamente attorno a un memorabile ritratto di donna (l'interpretazione della Blanchett è misura del valore del film): un personaggio che ci spiega come menire a se stessi - e quindi agli altri - possa essere inevitabile, e sufficiente a tenerci lontani dalla felicità. (Cosa costerebbe a Jasmine, essere onesta sul suo cambio di status, quando la fortuna le concede la possibilità di riacquistarlo, insieme a un nuovo marito?) Per Allen le convenzioni sono più forti della libertà, e Jasmine è il ritratto di un'ipocrisia che è talmente connaturata e quintessenziale, per l'alta società, da rendere impossibile libertà e felicità: nella buona come nella cattiva sorte.