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CACCIA A OTTOBRE ROSSO regia di John McTiernan

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Dom Cobb     8 / 10  19/01/2014 16:05:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel 1984, la Ottobre Rosso, il prototipo sovietico di una nuova specie superiore di sottomarini silenziosi, al comando del carismatico Marco Ramius, si lancia in una sfrenata corsa attraverso l'Atlantico, inseguita da metà della flotta russa. Il governo americano ipotizza un attacco nucleare su vasta scala, ma l'unico a prendere in considerazione la possibilità (esatta, tra l'altro) che Ramius abbia intenzione di disertare è Jack Ryan, un analista della CIA. Una volta esposta la sua teoria ai piani alti, gli vengono concessi quattro giorni per confermarne la fondatezza, prima che l'intera faccenda possa scatenare spiacevoli conseguenze...
In previsione dell'imminente uscita nei cinema del nuovo film su Jack Ryan, mi è venuta voglia di guardarmi gli altri film della saga per recensirli, anche perché sono in molti a commentarli in modo più o meno positivo, e dunque mi piacerebbe dire la mia sull'argomento come chiunque altro, specie considerando che non ne ho mai visto nessuno di questi.
Capostipite di quella che è diventata un vero e proprio franchise alla pari di quello di Bond e di Bourne, a onor del vero passato incredibilmente in sordina un po' dovunque, Caccia a Ottobre Rosso si annovera in un genere che, personalmente, ho deciso di chiamare "submarine thriller", a metà strada fra un film di spionaggio e un film di guerra; tuttavia, nonostante di recente io abbia sviluppato un certo interesse nei thriller d'azione degli ultimi due decenni del secolo scorso, il gradimento della pellicola da parte mia era tutt'altro che scontato. Altre volte mi era capitato di fidarmi dei giudizi entusiasti di critica e pubblico per film che, alla fine, mi erano sembrati solo decenti o, in generale, non così esaltanti come speravo.
Questo lungometraggio, per fortuna, non segue questa regola, almeno non del tutto: ad essere onesti, tutta la prima metà del film scorre con una lentezza a tratti un po' snervante


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e senza che accada qualcosa che ti faccia stare con il fiato sospeso. Fino a un certo punto del film, te ne stai lì ad osservare con calma, in paziente attesa che l'inferno e il ritmo incalzante annunciati dalle critiche si stiano per scatenare, e ti viene da chiederti, di tanto in tanto, cos'abbia questo film di così speciale. Anche perché la sceneggiatura è davvero avara di personaggi interessanti, e a nessuno di loro riserva un momento che, a livello di psicologia, gli renda giustizia;


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semmai, a renderli interessanti ci pensano gli attori, tutti in parte e dannatamente azzeccati, persino lo scozzese Connery nei panni del generale russo non è fuori posto. E' il cast a provvedere affinché l'attenzione dello spettatore non cali, ed è sempre grazie alle sue prestazioni che le falle della storia e le sue forzature non si fanno sentire così tanto, nonostante alcuni degli attori siano totalmente sprecati e mal utilizzati.


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Poi, improvvisamente, arriva la scena del siluro a metà film, e da quel momento, la musica cambia: immediatamente, il ritmo si fa veloce, la tensione sale, gli effetti speciali prendono il sopravvento e danno luogo a uno spettacolo talmente godibile da riscattare la lentezza della prima parte. Certo, le falle di sceneggiatura continuano a costellare la pellicola come pezzi di cioccolato nella stracciatella


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ma sono quel tipo di falle sulle quali si può sorvolare con una certa facilità, basta considerare il film come un'opera in cui il realismo è un elemento non richiesto e dunque non utilizzato.
Dunque, credo che sia un capolavoro? Assolutamente no: è un film che si può guardare tranquillamente in un momento di relax, quando ci si vuole divertire e non si ha altro da fare o da vedere. Caccia a Ottobre Rosso assolve il suo compito molto meglio di altri blockbusters moderni e non lascia insoddisfatti. Solo, ci si armi di pazienza per superare la prima metà...