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DALLAS BUYERS CLUB regia di Jean-Marc Vallée

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  15/07/2014 11:24:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chi era Ron Woodroof? In principio un vizioso dedito ad alcol, droghe e sesso sfrenato. Un uomo non proprio raccomandabile, anche perchè razzista ed omofobo.
A seguire l'evoluzione in una sorta di antieroe, questo dopo aver contratto il virus dell'HIV con medici pessimisti a prospettargli non più di un mese di vita. E invece lui caparbio, attaccato coi denti a quell'esistenza mai rispettata e a beffare la morte per svariati anni. Per Ron diventa impossibile vivere alla giornata, comincia a combattere dopo il primo comprensibile momento di rifiuto, vuole fregare quel virus che gli ha fatto terra bruciata intorno.
Sono gli anni '80, la malattia aggredisce soprattutto tossici e gay, emarginati già a prescindere, con la paura e l'ignoranza a fare ulteriori danni. Gli amici di sempre lo abbandonano, al lavoro diventa un indesiderato come nei luoghi in cui ha imperversato fino a qualche giorno prima. La società lo rifiuta, c'è tanta disinformazione attorno ad un nuovo morbo che intimorisce solo a nominarlo. Ron vuole sopravvivere, comprende che il supporto medico fornitogli dall'ospedale è insufficiente, forse addirittura nocivo, si ingegna quindi per scamparla e la sua battaglia di riflesso diventa quella di tanti altri sieropositivi. Scopre e importa farmaci efficaci non approvati, inizia a immetterli sul suolo americano nonostante le lobby farmaceutiche e l'FDA (Food and Drugs Administration ) -suggerite in chiara combutta- tentino di ostacolarlo in ogni modo.
Non è un buon samaritano, lucra su ciò che fa, ma è sicuramente un uomo finalmente capace di accorgersi del mondo circostante e di accoglierlo non più come un esclusivo e debosciato parco divertimenti. Eccolo quindi assurgere a simbolo della vasta comunità discriminata, l'amorale per eccellenza riesce a ridare dignità ai suoi compagni di sventura e a farli uscire dalla vergogna in cui si sono rintanati.
Il grande merito è quello di non cercare mai pietose scorciatoie strappalacrime o di imbruttire gli effetti della malattia. Valée in questo senso si mostra molto equilibrato, perde il senso della misura giusto nei confronti di Rayon, ma è un momento comprensibile e condonabile. La pellicola affronta bene i momenti intimi e una denuncia mai troppo estremizzata negli aspetti più scabrosi, si colgono bene l'umanità dei personaggi e le contraddizioni di un sistema sanitario inefficiente.
Notevoli le interpretazioni degli attori a partire da uno smunto McConaughey lontano dalla figura del sex simbol che abbiamo imparato a conoscere, molto bravi anche la Garner e Jared Leto en travesti. Peccato per una gestione troppo centrale del personaggio di Ron, il quale lascia inevitabilmente le briciole al resto.