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LEI regia di Spike Jonze

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Niko.g     3½ / 10  20/10/2014 11:50:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bruttissimo.
Da quella parte di pubblico che lo ha criticato emergono accuse di lentezza e pesantezza. Giudizi rispettabili ma superficiali, perché di fronte alla qualità sostanziale di un film non c'è lentezza che tenga e anzi, spesso è proprio quest'ultima ad essere l'elemento che ne fa un capolavoro di poesia. Ecco, qui di poetico c'è solo uno spot, poi il vuoto pneumatico.
Voglio subito solidarizzare con quanti hanno incassato dal web giudizi di insensibilità per non aver espresso interesse nei confronti del film o per non avervi trovato alcuna traccia di POESIA. Non fatevi venire dei complessi e meno che mai nel caso di "Her". La vostra sensibilità non potrà mai essere messa in discussione da un film del genere. Non siete degli ingenui, questo è molto probabile, perché per essere coinvolti da una sceneggiatura come questa, occorre una base di ingenuità utilissima per godersi un film di Federico Moccia.
E ora veniamo al sodo.

Punto primo: il dramma non sussiste. Non c'è un evento tale da giustificare l'elemento drammatico. Il rapporto tra Theodore e Samantha (che nome romantico) nasce, cresce e corre manco fosse il bimbo della Pampers: alla velocità della luce! Dopo aver scambiato due chiacchiere e sbrigato alcune pratiche di back office, Samantha desidera un amplesso con Theodore! In pratica le due ore del film vengono dissipate tra banalità di stampo adolescenziale, battutine idiote sul sesso e grotteschi desideri sessuali, dopodiché sofferenza e lacrime. Ma quando mai?!
Ora, sarà anche plausibile che in un futuro tecnologico certe situazioni apparentemente estreme si possano presentare (speriamo mai), ma il punto non è questo. E' proprio la tempistica, la maturazione dei tempi e degli eventi che suona ridicola. Per rendere l'idea con un flash: è come se una sera un vostro amico vi chiama chiedendovi di uscire a coppie per andarvi a mangiare una pizza.
- Ciao, ti va di uscire con le nostre ragazze stasera?
- Hai una nuova ragazza??
- Sì, è un sistema operativo.
- Ma dai! Ok, facciamo alle 20.30?
Ecco, l'aria che si respira è questa. Si percepisce un'involontaria atmosfera di cazzàte, così grosse che se sparate in aeroporto dimezzerebbero i tempi di decollo dei voli di linea.

Punto secondo: il pecoreccio. Il linguaggio e le situazioni create cadono più volte in una scurrilità francamente fuori luogo, che contribuisce ad alimentare il tasso di frivolezza della trama. Dunque, ci si potrebbe mai immedesimare nei problemi esistenziali di Theodore, con una commedia sciocchina che presenta sfumature drammatiche del tutto posticce e irrealistiche?

Punto terzo: il personaggio di Theodore è poco convincente, così come il suo sviluppo psicologico. La difficoltà di uomo introverso e depresso a relazionarsi col mondo, la si coglie solo marginalmente e i suoi comportamenti sembrano tutt'altro che naturali (proprio come il gesto di Phoenix di sistemarsi continuamente gli occhiali senza che ve ne fosse alcun bisogno).

Preciso che questo voto non è condizionato dallo scandaloso doppiaggio italiano. Di Micaela Ramazzotti infatti non parlo. Meglio che non parlo.