Assolutamente ligio alla tendenza dominante, schiettamente affezionato alla tradizione meno smargiassa del cinema americano ("The deer hunter"), crudo sudato e sporco come da manuale moderno, "Out of the furnace" non possiede nulla di davvero distinguibile. Tranne il fotogramma finale, così scollato da tutto il resto, descrizione di chissà quale momento in chissà quale luogo; Russel seduto in penombra col braccio abbandonato sul tavolo, come se aspettasse un' iniezione, come un cane idrofobo sfinito che attende la pace. Poco prima un colpo di pistola che ha già attraversato decine di pellicole, e però in fondo un tremolio lo procura ancora. Molto bravi tutti gli attori. Bale ha nella voce e nei gesti qualcosa di infantile che veste bene il personaggio, la sua inettitudine alla caccia, l' istintualità penosa della sua vendetta.