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SNOWPIERCER regia di Joon-Ho Bong

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ferro84     5 / 10  06/03/2014 09:51:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La cinematografia coreana ci aveva abituati ad horror di livello o a produzioni autoriali da amatori, stupisce come una relativamente piccola cinematografia sia riuscita a realizzare un lavoro così importante da un punto di vista tecnico e ovviamente economico.
Puntando su un cast internazionale e di livello, il film si dipana sull'ennesimo racconto su un futuro distopico con ambizioni sociologiche.

Purtroppo il film sebbene esca fuori dai canoni classici hollywoodiani ed è quindi nel complesso godibile risulta essere totalmente sconclusionato da un punto di vista della sceneggiatura.
Se la realizzazione è ineccepibile, è la storia che non riesce minimamente a stare in piedi e frana in un finale che sa di no sense.
Purtroppo i buchi di sceneggiatura possono essere tollerabili in una pellicola di mero entertainment, no di certo per un lavoro così strutturato.
Se l'inizio funziona alla grande il film perde di spessore all'avvicinarsi dei protagonisti verso la locomotiva e il voler puntare su colpi di scena forzati facendo perdere al tutto di credibilità.

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jack_torrence  12/03/2014 11:22:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avendone il tempo vorrei rispondere una ad una a tutte le incongruenze che hai rilevato. Ho una risposta quasi per tutte.
Ti ho risposto a quella sulla dentiera della Swinton nella risposta al tuo commento alla mia recensione; indirettamente, ti ho risposto anche a tutte le scelte narrative del finale che tu trovi "non sense".
Al di là di tutto, però, sospetto che la prospettiva con cui abbiamo visto il film è profondamente diversa, e che quindi qualsiasi spiegazione io ti possa fornire, essendo di chiave simbolica, metaforica, allegorica, potrebbe non soddisfare la tua esigenza di verosimiglianza e coerenza narrativa :)
ferro84  14/03/2014 02:32:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stefano la cosa divertente che la persona con cui ho visto il film fa le tue stesse osservazioni e abbiamo discusso molto alle fine della visione.
La questione secondo me è molto semplice e te la posso spiegare con un esempio chiarificatore.

Prima di arrivarci parto dal mio presupposto: la metafora non può sostituirsi al racconto, non può modificare la sua struttura e il suo equilibrio per inserire certi messaggi.
Il messaggio metaforico o c'è o non c'è, non puoi forzare la narrazione per inserire quello che vorresti dire, sia perchè rischi, come in questo caso, di sacrificare la coerenza e la credibilità del racconto e sia perchè spesso così facendo si rischia di diventare didascalici facendo perdere il fascino della metafora stessa.

Chiarito il mio presupposto ti faccio l'esempio di una scena topica di un film e altamente metaforica di C'era una volta in America.
A conclusione del film Noodles ritrova Deborah nel camerino di un teatro, in quella scena si comincia a capire cosa è veramente successo e mentre lei si guarda allo specchio si leva il cerone dal volto. Ecco quella è una scena metaforica ma dove la metafora non si sostituisce al racconto ma rafforza il significato, è strumento. Mentre Noodles comincia a intuire cosa è realmente successo, Deborah si sta levando la maschera, Leone ha utilizzato la metafora per rafforzare il significato del racconto e non per sostituirsi ad esso.

E' di sicuro un discorso prospettico ma anche "ideologico", il valore metaforico può dare altre chiavi di lettura a una storia, può rafforzarne il significato ma non può sostituirsi ad esso.
jack_torrence  14/03/2014 09:55:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Me la servi su un piatto d'argento: Deborah non è quasi per nulla invecchiata in quella bellissima scena. Ma è inverosimile che non lo sia. Qualcuno potrebbe lecitamente lamentarsi del fatto che si tratta di una sciatta incoerenza dovuta al fatto che non si volesse invecchiare più di tanto l'attrice. Invece, dipende dal fatto che non è semplicemente quella che indichi tu, la metafora: Leone va oltre, ci dice che forse Noodles la sta sognando, e ce la fa vedere con i suoi occhi.
Il cinema è arte figurativa che consente le massime licenze, e sono proprio quelle che fanno grande il cinema.
ben4  23/03/2014 01:36:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusate se non mi faccio i fatti miei ma sottoscrivo in pieno...