Dom Cobb 4½ / 10 21/11/2014 15:26:02 » Rispondi Il giorno della sua incoronazione ufficiale, la regina Elsa, che fin da bambina ha la capacità di evocare il ghiaccio, perde il controllo e imprigiona tutto il regno in un clima invernale. In seguito alla sua fuga, sua sorella, la principessa Anna, decide di partire alla sua ricerca, accompagnata da un venditore di ghiaccio e la sua renna e da un pupazzo di neve... La Disney raggiunge l'apice della sua risalita a livello commerciale con l'adattamento di una delle fiabe più celebri del narratore Hans Christian Andersen, giusto in tempo per il sopraggiungere delle feste natalizie. Il film ci ha messo un attimo per diventare uno dei lungometraggi più popolari della produzione recente sia presso i critici, che lo paragonano entusiasticamente ai capolavori animati del passato, sia presso il pubblico, che sembra andarci matto un po' dovunque. Si tratta del film d'animazione più di successo in tutta la storia della Disney; ma la qualità oggettiva del film in questione è davvero pari alla popolarità di cui gode? Cominciando dallo stile visivo, non ho assolutamente niente di cui lamentarmi, e anche i detrattori della pellicola non possono negare che Frozen sia incantevole da guardare, grazie a scenografie che si ispirano al look dei paesi scandinavi (chapeau a Michael Giaimo e al suo team di artisti) ed effetti speciali notevoli.
Il modo in cui vengono resi la neve e il ghiaccio, con tanto di riflessi, lucentezza, morbidezza e granulosità è a dir poco stupefacente, sembrano quasi veri.
Tale impianto visivo riesce anche con estrema facilità a calare lo spettatore in una atmosfera "senza tempo" tipica delle migliori fiabe Disney. Certo, i personaggi femminili non solo si somigliano un po' troppo fra loro, ma somigliano anche un po' troppo a Rapunzel nel design, e mi chiedo se tale fatto denoti una certa pigrizia o se si tratti solo di una coincidenza. Per il resto, purtroppo, il film va in caduta libera, colpa più che altro di una sceneggiatura completamente ingarbugliata che affastella personaggi su personaggi nel tentativo, forse, di rendere la storia più interessante; il risultato, invece, sa fino in fondo di occasione sprecata, specie considerando che perfino i personaggi presenti sono sviluppati in maniera superficiale, se non confusionaria,
Nella prima parte del film, le priorità di Anna cambiano in continuazione: prima vuole stare con la sorella, poi vuole trovare l'uomo ideale, poi vuole di nuovo stare con la sorella... insomma, deciditi. O il cattivo che si rivela essere un cattivo perché... non ne ho la più pallida idea, improvvisamente si è trasformato in un avido doppiogiochista alla mercé delle voglie della sceneggiatrice. O il duca col parrucchino, imbarazzante quando tenta di essere una spalla comica, senza scopo quando diventa il "secondo cattivo" che tenta di far uccidere la regina.
e la narrazione risulta farraginosa e poco fluida dall'inizio alla fine, anche perché manca di concentrarsi su un argomento o un tema centrale.
Il prologo, che si dilunga per un quarto d'ora con due canzoni una delle quali inutile, avrebbe potuto essere reso in un paio di minuti tramite voce narrante in modo ben più efficace; invece, si dilunga in scene nelle quali, tra l'altro, si cambia continuamente punto di vista, passando ora ad Anna, ora ad Elsa, ora al venditore di ghiaccio da bambino (sul serio, chi è il vero protagonista del film? Secondo me, non lo sapevano neppure i registi). Ma non è questo il problema più grande. Già, parliamo di Elsa: il bello della fiaba di Andersen è che la sua premessa non aveva bisogno di modifiche di alcun tipo per sembrare una fiaba in stile Disney. Il personaggio della regina delle nevi aveva così tante potenzialità a livello di complessità e drammaticità che avrebbe potuto diventare uno dei più grandi villain della storia della Disney, capace di unire la gelida maestà di una Malefica con il tormento interiore di un Frollo; a questo aggiungi il conflittuale rapporto con la sorella, e voilà, un grande villain servito su un piatto d'argento. Invece, per una ragione a me ignota, i registi hanno deciso di rendere Elsa una specie di X-man incompresa, impaurita e compassionevole, mentre il ruolo del cattivo è stato assegnato a un bamboccione senza carisma e senza spina dorsale, che non fa altro che complicare ulteriormente una trama già abbastanza complicata di suo. Persino il rapporto fra le due sorelle passa in secondo piano di fronte al vario numero di personaggi e sottotrame inutili che il film presenta (il cattivo e il duca).
Di conseguenza, il film scorre nel mezzo di una sostanziale indifferenza, vista la totale incapacità di relazionarsi a personaggi appena abbozzati o sfruttati male, nel caso delle spalle comiche. Non aiuta di certo l'elevato numero di canzoni presenti: sono tutte incolori e poco memorabili, in alcuni casi stonano con le atmosfere del film per delle orchestrazioni molto simili a uno spettacolo di Broadway (in particolare la ormai popolare "Let it go" e quella del pupazzo di neve), e alcune sono persino inutili ai fini della trama;
L'intera scena iniziale con i commercianti di ghiaccio, con tanto di coro, non serve assolutamente a niente.
la colonna sonora, d'altro canto, possiede qualche guizzo suggestivo, come il ritmico coro che scorre sui loghi di apertura. In conclusione, Frozen è un film sottotono, poco memorabile e abbastanza blando, merito di una storia poco ispirata e personaggi superficiali, in cui l'unica cosa veramente degna di nota è l'animazione, davvero spettacolare. Mancando di coinvolgimento emotivo o di personaggi a cui affezionarsi, o di una trama che sia semplice (tutti elementi che il precedente Ralph Spaccatutto comunque aveva), alla fine della visione non resta nulla. Non credo che me lo riguarderò in futuro.