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NEBRASKA regia di Alexander Payne

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  17/06/2014 14:24:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Convinto di aver vinto un milione di dollari il cocciuto Woody Grant (l'ottimo Bruce Dern) decide di percorrere centinaia di miglia a piedi per recarsi in Nebraska a ritirare ciò che gli spetta.
L'impresa è ovviamente folle, e non solo per la precaria salute dell'uomo, ma anche per via di una vincita dietro la quale si cela (forse) solo una bufala pubblicitaria. Alla fine l'anziano riesce a convincere il figlio minore ad accompagnarlo in auto, si dipana così un viaggio nell'America più campagnola e tradizionalista influenzata però dal malessere odierno, con la crisi e il tracollo economico ben visibili tra i viali semideserti delle varie città e in particolar modo in quella che ha visto crescere il potenziale neo milionario.
L'elegante bianco e nero di Alexander Payne ci cala in una dimensione marginale, in un luogo in cui tutto si muove a velocità controllata, in cui ogni cosa/persona pare aver passato da tempo i propri giorni gloria. Amici, vecchi amori, parenti serpenti, ex colleghi carogne: tutti tasselli di un puzzle risalente a tanti anni prima e del quale ora restano solo sparuti pezzi sparsi sotto forma di reminiscenze quasi impossibili da recuperare. Il viaggio equivale ad un riavvicinamento e qui Payne scade un po' nel banale come tema, non fortunatamente per le modalità con cui lo sviluppa.
Woody non è stato un padre esemplare e l'alcol ha spesso indirizzato la sua vita, tuttavia il suo animo puro e generoso spicca tra un'umanità detestabile, pronta a mettere le mani su parte del gruzzolo accampando le ragioni più becere.
Le figure in ballo fanno parte di una riflessione molto intima eppure mai patetica sulla terza età, in perenne bilico sul filo del dramma spezzato da una comicità spesso volgarotta, sprigionata soprattutto dall'arzilla e rompiscatole consorte del protagonista.
Il regista si dimostra ancora una volta autore sensibile nel trattare argomenti aderenti alla realtà, in cui semplici gesti quotidiani diventano interessanti perchè intrisi da veritiere sfumature ora dolci, ora amare, di cui ogni vita è costellata. Il regista tratta i suoi personaggi con gran senso della misura e li inserisce in contesti ambientali credibili. E' il caso di questo pezzo di provincia americana dimenticata da tutti, in cui un padre consapevole delle proprie mancanze, mosso dall' amore per i propri figli, vuole chiudere in bellezza la propria esistenza: gettare un passato che non serve più, godersi un futuro dalle tempistiche a breve scadenza e lasciare alla fine un buon ricordo, magari anche in termini materiali.