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THE WOLF OF WALL STREET regia di Martin Scorsese

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hghgg     8 / 10  24/02/2014 16:14:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Va bene, alla fine mi sono deciso a scrivere due paroline su questo nuovo lavoro di Martin Scorsese, nei secoli dei secoli uno dei miei tre registi preferiti, l'uomo che con "Taxi Driver" mi ha introdotto al Grande Cinema, l'uomo a cui devo la mia passione per la settima arte. Nonostante la mia immensa stima per Scorsese e per la maggior parte dei suoi film non sono mai stato tenero con la sua produzione successiva al 1995 ossia a quello che resta, ancora oggi, il suo ultimo capolavoro, "Casino"; Scorsese ha continuato a sperimentare, a trattare nuovi temi, a mutare stile e genere come aveva sempre fatto, solo che l'ispirazione è calata, calata tantissimo (non certo la voglia) le idee buone scarseggiavano e i risultati finali dei suoi film a partire da "Kundun" sono stati spesso, per me, deludenti, tanto che il suo miglior film negli anni '00 è stato un, indubbiamente valido, remake qual'è "The Departed".

Sono rimasto quindi davvero piacevolmente sorpreso guardando questa riuscita Black Comedy-Crime, che giudico ora il miglior film di Scorsese dal 1997 ad oggi. Continuo a pensare che l'otto come voto sia eccessivo eppure mi vien da pensare che un sette-e-mezzo sia troppo poco, non saprei e do quello più alto giusto per stima e riconoscenza verso Scorsese, so già che domani mi pentirò (si fa per dire) del voto eccessivo.
Però il film è bello, funziona, le tre ore si sentono poco (giusto nella parte centrale rallenta e diventa un po' zoppicante, diciamo subito dopo il dialogo col tizio dell'EfBiAi sullo Yacht, più o meno) grazie all'infallibile binomio regia-montaggio a nome Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker, autrice di montaggi capolavoro come quelli di "Toro Scatenato" e "Goodfellas" due dei migliori dell'intera storia del cinema. Ovviamente lo stile registico e la tecnica e l'uso del montaggio di questo film si rifanno palesemente a quelli di "Goodfellas" (e, un po' meno, a "Casino"), ritmo indiavolato, stacchi rapidi, e scene che si susseguono frenetiche seguendo perfettamente il corso sempre più eccessivo e sfrenato della storia. Rapidità e scioltezza queste le parole d'ordine; la gestione del ritmo di Scorsese è sempre curatissima e perfetta, soprattutto nei suoi film di questa tipologia (gangster-crime-ascesa e caduta-biografico), al film ovviamente mancano le intuizioni rivoluzionarie e sconvolgenti di "Quei bravi ragazzi", insomma manca il "nuovo", l'effetto novità, è tutto già visto, è ormai lo Scorsese più classico, anche dal punto di vista del ritmo e del montaggio, è certamente scontato; manca anche la grandiosità di "Casino". Ma va bene così, in ogni caso il film è ben fatto, nulla di nuovo all'orizzonte ma resta un prodotto riuscito, con grandi cose alla regia, bel montaggio e buonissima gestione del ritmo.

Quello che forse manca davvero a "The Wolf of Wall Street" è una storia davvero valida da raccontare anzi forse è più esatto dire che la modalità di narrazione non è stata la migliore possibile. Dopo l'ascesa e la caduta di Henry Hill nel mondo della malavita italo-americana e dopo le grandi rapine di Las Vegas e affini questa volta Scorsese si concentra su di un'altra storia biografica, quella del broker e truffatore Jordan Belfort. Sceglie di raccontarcela con le modalità di una vera e propria commedia nera, smorzando al massimo i momenti drammatici ed esagerando totalmente quei geniali momenti di Black Comedy presenti nel capolavoro del 1990. "Goodfellas" però era un gangster drammatico, reso divertentissimo (nel senso del coinvolgimento) dal ritmo straordinario, e con geniali inserti di pura Black Comedy, questa volta divertenti nel senso di realmente spassosi. Fu una genialata; "The Wolf of the Wall Street" invece si getta nella commedia nuda e pura, commedia nerissima, commedia di eccessi ovviamente: eccessi visivi e tecnici ed eccessi narrativi anzi narrati, tra droghe, prostitute, alcool, vita sfrenata, soldi a palate, ecco forse alla fine tre ore risultano un po' eccessive per un film che non ha niente da dire se non mostrare svariate scene magari anche rese a meraviglia, magari anche molto divertenti, ma alla fine non è che una storia fatta di frammenti e scene che corrono sul filo della vita di Jordan Belfort senza quasi un filo conduttore vero e proprio. Mostra solo questo per tre ore, c'è da dire però che almeno lo fa molto, molto, molto bene. Non è un film intricato, non ha un intreccio, fila liscio come l'olio e come Black Comedy l'ho trovato piuttosto convincente. Diverte, non c'è dubbio. Per 70-75 minuti circa il film è perfetto, nel ritmo, nella regia, nel montaggio, nei dialoghi, nella fotografia, nelle interpretazioni, perfetto, non ha sbavature; poi, visto quanto già detto, il calo ovvio e fisiologico e una buona ripresa nel finale. Da notare, almeno nella sceneggiatura e nella maggior parte dei dialoghi come Scorsese, tornando allo stile più vicino al binomio "Goodfellas"-"Casino", abbia stavolta dovuto scontrarsi con l'influenza del suo allievo più celebre, tal Quentin Tarantino. L'eccesso grottesco di molte scene e di molti dialoghi, il portare all'estremo, certe comunanze stilistiche passate da maestro ad allievo e da allievo al maestro (maestro NON superato dall'allievo eh eh) il tipo particolare di commedia nera (genere che Scorsese aveva già affrontato anche prima di "Goodfellas" ma con tutt'altro stile, si pensi a "King of Comedy" e "Fuori Orario") rendono questo lavoro un film almeno parzialmente vicino allo stile di Tarantino, senza che si allontani troppo dall'essere un film, inconfondibile, di Martin Scorsese.
Ci sono scene memorabili e intuizioni eccellenti (altre un po' meno) ed il film risulta complessivamente un bel prodotto.
Per ultimo lascio le interpretazioni, di buon livello, con attori in palla e in parte. Lasciando da parte i per me puerili e inutili discorsi su oscar e non oscar, tommaso o alberto, mi fa piacere vedere il costante miglioramento di Leonardo Di Caprio, ormai fedelissimo di Scorsese e tranquillamente considerabile un bravo attore. Non è la sua prova migliore in assoluto forse, ma una delle migliori probabilmente si. Istrionico e coinvolgente, offre una prova solida, coinvolgente e divertente. Il miglioramento di McConaughey ha ancora più dell'incredibile, negli ultimi anni si è davvero trasformato in ottimo attore. Qui appare solo per una decina di minuti, nella prima parte del film, ed è il mattatore della scena forse più riuscita dell'intero film, annichilendo letteralmente Di Caprio, dando vita in pochissimo tempo al carattere più memorabile del film, protagonista escluso. Davvero un'interpretazione folgorante per lui, bravissimo. Buona anche la prova di Jonah Hill, spalla "comica" e motore della Black Comedy, una sorta di Joe Pesci meno talentuoso. Però bravo, in ogni caso. Rob Reiner (si, il regista di "Stand by Me" "Misery" "Harry ti presento Sally") convincente nei panni del padre del protagonista e infine una splendida Margot Robbie, autrice anche di una dignitosa prova d'attrice. Non ho trovato però in lei somiglianze con il personaggio interpretato dalla Stone in "Casino". Sono due donne realmente esistite e direi abbastanza diverse tra loro, in comune hanno certo i vizi e gli agi dovuti a ricchezze provocate da illegalità e malavita, ma come carattere e anche per stile recitativo delle due, hanno poco altro in comune (bellezza a parte, certo che la Stone in "Casino" oltre che bravissima era anche un qualcosa di...di...).

Be, in definitiva m'è piaciuto, è il film di Martin che m'è piaciuto di più tra tutti quelli da lui diretti dal 1997 ad oggi. Però lo so che dovevo stare più stretto, domani mi pentirò dell'8...
ferzbox  24/02/2014 17:28:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"...ma alla fine non è che una storia fatta di frammenti e scene che corrono sul filo della vita di Jordan Belfort senza quasi un filo conduttore vero e proprio....."

Ecco,è questo che non mi ha portato a vederlo...ed è la stessa sensazione che mi dava il trailer.....
Sicuramente un lavoro interessante da parte di Martin....ma la tematica e lo stile che sembrava avesse,non mi attirava per niente....
...ma lo vedrò prima o poi .,...