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THE WOLF OF WALL STREET regia di Martin Scorsese

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andreuzzo     7 / 10  30/07/2014 03:32:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente di nuovo questa volta, cosa strana quando si sta parlando di Martin Scorsese.
D'altronde è patrimonio unico DELL UNESCO :) da non confondersi con registi medi e con COPIONI come Tarantino, che da secoli COPIA interi film (non si ispira) non nominandoli come remake
. Questo i giapponesi lo sanno bene.
Mi chiedo come si possa diventare ricchi e famosi COPIANDO spezzoni di cinema da altri, ma d'altra parte se non guardi il cinema Giapponese e italiano non te ne accorgerai mai.
In pratica ti piace se non ha visto cinema, se lo hai visto ti sembrerà subito di guardare un collage di film già visti eheh,

Comunque... non divago e non mi allungo su un inutile Tarantino.

Inutile dire che in queste parti Di Caprio ci va a nozze, confermando ancora una volta il fatto che sul set ci è praticamente nato, e si vede.
Il film non è nulla di nuovo, è un classico americano perché basta fare un film sull'economia che in America è REALMENTE questa, (basti vedere la Enron) e deve per forza uscire così il film.

Quindi per forza ti riporta a storie già viste come WALL STREET, anche se la regia di Oliver Stone è inarrivabile in quel capolavoro, molto molto più fine ed elegante .
Chiamiamolo un WALL STREET dell'era moderna, in cui c'è meno cultura ed eleganza anche negli eccessi, rispetto ad un 1990.
In cui fare eccessi era comunque garanzia di stile ed eleganza.

Una massa di arroganti cafoni, sostituiscono un laureato Buddy Fox, ma l'incit è decisamente quello. Così come l' irrimediabile finale a "sorpresa" .

Troppo lungo, l'assenza di dialoghi di valore rende praticamente noioso e ridondante il film che, in un ora e mezzo si sarebbe potuto raccontare benissimo, con un effetto migliore.
Peccato perchè un ora e mezzo sarebbe stato un GRAN FILM.

Ma si trascina lento come le scene di sballo, descritte TUTTE minuziosamente per infangare di più questo mondo, ma il pubblico ormai non vive in una grotta Martin.
Sappiamo cosa è la coca, sappiamo cosa è una troia, sappiamo csa è un pompino.
Non necessitiamo di MINUZIOSA spiegazione come la voce fuori campo sembra voler fare, per ogni singola pillola che passa sullo schermo.

Il tutto si riduce in un noiosetto film, che con accortezza sarebbe potuto tramutarsi in un capolavoro.
peccato tutta questione di tempi Martin, errore da dilettante!