Jolly Roger 5 / 10 22/01/2015 00:16:23 » Rispondi Davvero difficile commentare un film come questo, mi dispiace davvero dare un'insufficienza. Il film infatti è curatissimo, fatto con molto impegno. La fotografia è pallida e lattiginosa e rende benissimo l'atmosfera della provincia americana; si sono sicuramente ispirati ai dipinti di Edward Hopper - anche per la caratterizzazione acerba e sensualmente svampita delle due giovanissime sorelle. Gli attori che la mettono tutta e sono tutti perfettamente in parte, veramente credibili. Tecnicamente parlando, non c'è nemmeno un difetto in questo film, uno che sia uno, nemmeno a voler essere estremamente pignoli e critici. Eppure non convince. Perché?! Non lo so. Non è un horror, non ha scene particolarmente disturbanti. E' una specie di film drammatico / psicologico, ma non è tecnicamente un film drammatico. Non è né carne né pesce, insomma. Questa ambivalenza non è un difetto di per sé, però il film non eccelle in nessuna delle sue componenti, né sul lato horror né sul lato drammatico… C'è come pregio una certa ricerca introspettiva dei personaggi. Il problema è che questa ricerca non conduce a nulla, perciò, arrivati alla fine, si resta un po' basiti. Sì, il finale si presta a letture metaforiche
Il padre viene divorato dalle figlie…ma più che un omicidio, sembra un sacrificio, da parte del padre, il quale sa che le figlie non stanno accettando la condizione cannibalesca della loro famiglia. Perciò, non può far altro che mettere le figlie di fronte ad una scelta: una specie di ultima cena, in cui lui non fa cenno di voler nascondere ciò che quella cena significa davvero: la fine di tutto, l'avvelenamento di tutti i componenti della famiglia, la morte. Di fronte a questa terribile scelta, le figlie accetteranno finalmente la loro condizione? Sceglieranno di vivere? Il padre le pone di fronte ad un bivio: la morte, oppure la resurrezione, attraverso il cannibalismo del Padre. Egli sa che, comunque vada, lui morirà. Si sacrifica, per donare a loro questa possibilità – e loro, finalmente, scelgono. Scelgono la vita, prendono questa vita dalla carne del padre, mangiandola, in una sorta di rito che quasi, per certi versi, rimanda a quello cristiano. [/SPOILER
Una gran cosa questo film, se visto sotto questo punto di vista metaforico che ho descritto in spoiler…la vita che si protrae mangiando altra vita, così come la carne cresce mangiando altra carne, una specie di selezione naturale in cui chi vince non è il più forte, ma colui che accetta la propria triste condizione esistenziale, trovando la propria forza nel valore più importante: la famiglia, l'amore fraterno. Più parlo di questo film, più mi vien voglia di alzarne il voto…però onestamente non lo rivedrei, personalmente non mi ha colpito malgrado mi sento di consigliarlo a molti, sapendo che lo apprezzerebbero di più.