caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'IMBALSAMATORE regia di Matteo Garrone

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
elio91     8 / 10  11/12/2010 19:39:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scegliere Garrone per dirigere Gomorra è stata una scelta azzeccata e vincente,lo si evince con chiarezza da questo suo quarto lungometraggio che non ha goduto della fortuna meritata. è un giallo macabro e inquietante,in cui il realismo esasperante di Garrone non fa che aumetare l'atmosfera morbosa e torbida di cui è tutto intriso,dai personaggi alle città.
Non è proprio il plot,per quanto interessante,a renderlo interessante e completamente riuscito ma proprio lo stile del regista che riesce a prenderti per il collo e a trascinarti all'interno di questo mondo spietatamente realistico e nero; un realismo che non si basa solo sulla camera a spalla ma anche sui dialoghi e gli attori,alcuni dei quali semiamatoriali e naturalissimi nelle loro espressioni di meraviglia,rabbia o nella loro semplice quotidianità.
Tratto da una storia vera,L'Imbalsamatore racconta di un personaggio quantomeno singolare: nano,tassidermista e omosessuale che si innamora del giovane e bello Valerio che è il suo ideale di bellezza. Ma non è questa la partenza del film perché sembra quasi di vedere una trama in cui centra ancora una volta la camorra,e in effetti la camorra è presente ma è ai margini poiché il film tratta di tutt'altro aspetto. è una disperatissima storia d'amore,spesso sgradevole e pesante nei toni e sempre nelle atmosfere (terribile quando si scopre uno dei metodi con cui la criminalità organizzata fa circolare la droga).

Vedendolo uno si rende conto dell'incredibile potenziale che ha ancora il nostro cinema se registi così continueranno la loro poeticà attraverso il loro stile peculiare.
A differenza di molti ho apprezzato moltissimo la recitazione da parte di quasi tutto il cast ai limiti dell'amatoriale perché così tutto sembra ancora più vero e sentito,tranne che per alcuni momenti effettivamente troppo palesemente finti in un contesto tanto veritiero e ovviamente per l'unica eccezione che è Mahieux,strepitoso nel suo ruolo ora affabile e lentamente folle. Meritatissimi i david di donatello a lui e alla sceneggiatura.