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DEXTER - STAGIONE 1 regia di John Dahl, Steve Shill, Keith Gordon, Marcos Siega, Ernest R. Dickerson, Romeo Tirone, Michael Cuesta, Tony Goldwyn, altri

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albert74     6½ / 10  24/12/2017 02:29:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora

ho finito con grandissima fatica la prima stagione. Sono tentato di fermarmi qui perché sinceramente non capisco i voti stellari per questa serie tv.
Veniamo prima ai lati positivi.
Il primo lato positivo è la realizzazione delle varie puntate e la caratterizzazione del personaggio. In pratica il personaggio fa bene la sua parte, la regia fa il suo mestiere e tutto fila liscio.
Questo è quello che chiamerei il contenitore. Fatto in modo che non venga scontentato l'utente medio che si avvicina a questo genere di prodotti e si aspetta che tutto sia incentrato sul personaggio. Da questo punto di vista la confezione di ogni puntata di questa prima stagione è molto buona, anche ottima.
Però ci fermiamo qui.

nel senso che il soggetto, l'atmosfera, l'etica stessa insita dietro questa serie vanno a farsi benedire in tutti i sensi.

Abbiamo un soggetto quasi fantascientifico per quanto è fuori da ogni contesto criminologico e psicologico.
un serial killer che viene consigliato dal padre ad agire seguendo i suoi impulsi assassini ma deviando gli stessi nei confronti di chi se lo merita. Una sorta di giustizialismo che trasforma il serial killer in un eroe! mah. va be andiamo oltre...
da un thriller, come molti lo hanno definito, mi sarei aspettato ambientazioni tenebrose, stimolanti, un contesto malato (alla true detective per capirci!). Una sceneggiatura eccelsa. Se il voto medio è 8 mi sarei aspettato qualcosa di superlativo.
Niente da fare. Abbiamo un serial killer che si finge normale e che agisce in una Miami solare, tutta palme, spiagge assolate, belle auto, bei parchi, cicas e aiule fiorite.
Un contesto poco coinvolgente. Allora mi sarei aspettato omicidi efferati, ingegnosi, degni di un serial killer.
niente neanche in questo caso: il nostro "eroe" uccide le vittime dopo averle drogate e legate con del nastro adesivo trasparente, poi le fa a pezzi, almeno si presume... visto che non si vede nulla dei vari omicidi.
La serie dunque non è thriller ma poliziesca con risvolti investigativi né più né meno di tante altre serie tv. Questa è anche patinata, a un qualcosa di artificioso che ricorda molto i telefilm degli anni '80.
Insomma: un ottimo intrattenimento se ci si focalizza su recitazione e sul personaggio. Sul suo dualismo, sul suo essere normale di giorno e giustiziere di notte.
Però poi ho notato per tutta la serie la ripetizione di questa valenza; il nostro eroe deve fingere di essere chi non è e intanto seguire dei casi e decidere chi è degno di morire e chi no. e torniamo al discorso morale: un serial killer può decidere chi uccidere e chi no secondo un ideale di gustizia? la risposta è no! queste forzature sono assurde.
Potrebbero anche correre ma se aggiungiamo che non c'è atmosfera, non ci sono i dialoghi mozzafiato di True detective, c'è un taglio marcatamente televisivo stile anni '80, c'è una ripetitività di fondo che non preannuncia nulla di buono. mah
Dovrei vedermi altre 7 stagioni di qualcosa che non mi coinvolge per niente (a differenza di true detective o di breaking bad che dovevo sforzarmi a non vedermi tutte insieme?)
perché? qual è il fine?
l'indagine principale sul killer del furgone è intrigante, ben fatta, con il giusto colpo di scena ma il resto non mi convince. Non dico che mi annnoi ma non mi coinvolge.
devo dare un giudizio su tutto ciò e non è facile. Non posso cassare del tutto la stagione perché è ben fatta ma non posso neanche dargli un voto alto perché non la merita. Le aspettative erano quelle di un thriller alla true detective e mi ritrovo un poliziesco dai risvolti noir, con una morale che non condivido affatto calato in un contesto da vacanze in Florida.
il personaggio è ben analizzato ma rimane artificioso pure questo.
non credo seguirò una seconda stagione.