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IL TRONO DI SPADE - STAGIONE 1 regia di Alan Taylor, Alex Graves, Daniel Minahan, Alik Sakharov, Timothy Van Patten, Neil Marshall, David Benioff, altri

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rain     9½ / 10  06/08/2019 18:51:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILER PRESENTI

Per quanto riguarda la risonanza mediatica che ha avuto, "Il Trono di Spade" è stato senza dubbio l'evento televisivo dell'ultimo decennio, il telefilm che più di ogni altro ha macinato ascolti su ascolti diventando un vero e proprio fenomeno di massa. Non che sia veramente il miglior telefilm in circolazione (specialmente se valutato nel complesso e non nelle singole stagioni) ma un tale seguito di fan non si era mai visto, per non parlare dell'infinità di cervellotiche e morbose teorie che gi spettatori montavano ad ogni piccolo particolare che potesse alimentare queste elucubrazioni, fantasie mentali (andate per lo più disattese) simbolo di quanto "Il Trono di Spade", a ragione o a torto, sia stato una vera e propria tempesta nella cultura pop moderna.

Un successo per quanto mi riguarda meritato, perchè nelle prime quattro stagioni (ovvero prima del declino narrativo) credo fossimo davvero di fronte ad uno show che rasentava la perfezione. Una serie famosa ai più per le frequenti scene di violenza/morte e sesso è in realtà una vera e propria rappresentazione dell'essere umano: forse per la prima volta un'opera appartenente al genere fantasy viene mostrata con personaggi in generale positivi o negativi ma senza nessun "buono" o "cattivo", tutti possono diventare buoni o cattivi a seconda dell'occasione, della situazione o della convenienza. Inoltre non importa se sei "buono" o "cattivo", se sbagli paghi (spesso con la morte); non c'è un angelo protettore dei buoni come siamo stati abituati a vedere nella maggior parte dei film/telefilm (specie se fantasy, genere che più di ogni altro divide il mondo in bianco e nero), tutti possono morire quando meno te lo aspetti e lo spettatore (quello che non aveva già letto i libri) se ne rende veramente conto nell'episodio "Baelor", il migliore della stagione, con la morte di Ned Stark, un trapasso che fino all'ultimo sembra non possa avvenire (fino a quel momento il personaggio di Sean Bean era apparso come il protagonista più rilevante, nonchè come l'essere umano più nobile d'animo di tutti) ma che giunge inesorabile. Devo ammettere sia stato un momento sconvolgente per il sottoscritto. Proprio l'imprevedibilità della morte, una costante spada di Damocle su tutti i personaggi, principali o secondari, è stata uno dei punti di forza della serie; la mancanza di remore nel far fuori anche personaggi primari e amati dal pubblico perchè così doveva essere secondo logica, anche a costo di scontentare i fan mainstream poi rabboniti con qualche scena di nudo a volte funzionale alla trama e a volte messa lì solo per motivi di audience.
Da parte mia sono stato felice di poter assistere a questo show perchè il genere è in assoluto tra quelli che preferisco: un fantasy dark dove lo stesso elemento fantasy è dosato con molto cura e non esagerando, senza propinarci una profusione di maghi o folletti, dove i malvagi sono soprattutto gli uomini. In circolazione non ci sono molte opere valide appartenenti a questo sottogenere (mi viene in mente solamente il meraviglioso manga "Berserk").

Questa prima stagione è rappresentativa di tutto ciò che di buono si è visto ne "Il Trono di Spade". A partire dai personaggi: non un solo protagonista ma tante figure primarie, alcune anche veramente odiose (tipo Joeffrey, interpretato da un giovane e bravissimo Jack Gleeson), tutte affascinanti e ben raffigurate nel loro carattere, nei loro pregi e nei loro difetti. Aperta parentesi, il mio personaggio preferito per l'intera serie è stata Daenerys Targaryen. Poi, come detto, tanta violenza e tante morti. Cura dei dettagli sia per quel che riguarda scenografie e costumi ma anche e soprattutto a livello di sceneggiatura, scritta perfettamente e lasciando praticamente tutto lo spazio ai personaggi ed agli intrighi più che all'azione. A questo va aggiunto un po' di fantasy che in questa prima stagione è rappresentato solamente dalla nascita dei draghi, dalle visioni di Bran e dall'incombente minaccia degli Estranei. Ciliegina sulla torta qualche tetta e qualche scena di sesso per accalappiare ancor di più il pubblico, che comunque non stonano in quanto mai troppo invasive.

In questa prima stagione, per quanto mi riguarda, il filone più brillante è quello ambientato a Essos, con Daenerys e i dothraki, mentre per quanto riguarda Westeros i momenti migliori sono quelli a Nido dell'Aquila e gli avvenimenti immediatamente precedenti e quelli successivi alla morte di Re Robert Baratheon, culminanti con il già citato e bellissimo episodio "Baelor".