Testu 7½ / 10 17/06/2014 15:49:27 » Rispondi Interessante, pur non mancando sviolinate e mancanze si attesta su un discreto equilibrio. Dal trailer e dall'identità dei produttori c'era il rischio che divenisse particolarmente lecchino, cosa che non si nega, ma ha di buono che non si svende del tutto . Inizialmente la signora Travers pare fin troppo rottenmeier gratuita, i flashback ci mettono parecchio a incastrarsi, far comprendere il padre e perdonare la scrittrice, d'altro canto la signora era indubbiamente stuzzicata da un fuoco incrociato di buonismo forzato e mascherato da almeno metà dei creativi... quasi alla Tonio cartonio, e pure di un grottesco e fulmineo atteggiamento confidenziale, aggressivo e inappropriato verso un'ospite, specie se femminile del tempo, una scelta atta apparentemente solo a dipingere un mondo di amicizia (poco credibile) verso cui è refrattaria per fredda natura propria, ma che allora avrebbe lasciato quantomeno perplesso chiunque nell'età adulta. Il regista Hancock eccetto il discorso col cuore in mano (e intortatore) si è guardato bene dall'approfondire apertamente Disney, ma è stato abile a far comunque trapelare dotto il bisogno d'affetto, un non poi tanto simpatico egocentrismo da politico,
i baffi iconici di banks, l'onore di passeggiare con Disney in disneyland, i suoi slogan di voler rendere felice il mondo, gli ornamenti fatti durante l'assenza del fratello che era contrario, la scusa delle figlie tirate in ballo come quella dell'ingenuo autista (ma diversamente dalla sua ormai grandi e senza problemi), il cinico occhio commerciale di non invitarla alla prima nonostante le confidenze strappalacrime ecc.
cose reali che permettono ad Hanks, nonostante l'interpretazione sufficiente, di non apparire una spesa inutile al film. Piacevolmente curioso è stato che alcuni punti sollevati dalla sceneggiatura, li avessi condivisi sin da piccolo su Mary poppins
Anche senza la scena del caminetto Mister Banks appariva decisamente troppo burbero, al limite dell'incattivito vero e senza motivo, e per quanto adori quel piccolo capolavoro cinematografico, ho sempre visto il suo "salvataggio" non del tutto spontaneo.
, per il resto il personaggio amichevole di Giamatti meritava più spazio e un accenno su Julie Andrews, almeno sul filone di quello di Van Dyke era d'obbligo. Mi è parso un buon film, più sull'autrice che sulla collaborazione magari, ma per l'onesta narrativa forse è stato meglio così.