caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

VIOLENT COP regia di Takeshi Kitano

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
elio91     8 / 10  02/06/2011 11:27:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nell'esordio di Kitano alla regia si notano alcune piccolissime imperfezioni nella regia (spesso ripetitiva),una trama magari scontata e ricalcata su tante altre dello stesso filone ma la sorpresa resta grande. Sorprendente perché Kitano alla regia ci si è accostato per scherzo e per gioco,magari senza neanche crederci,e poi è riuscito a imprimere al film una strada personale del tutto differente da quella che doveva essere inizialmente esprimendo un senso di violenza naturale ed onnipresente ma mai eccessiva e una parabola di autodistruzione mortale.
Anche come attore la maschera impressa al protagonista è grandiosa e fredda,segno di una moralità che riesce sempre a rientrare negli equilibri proprio quando i metodi sembrano farsi eccessivi e ai limiti (il titolo americano è esplicativo). Ma la patina di umanità del poliziotto cattivo c'è e la vediamo quando si relaziona con la sorella problematica in maniera dolce e protettiva; fino al punto di rottura dato dalla splendida e agghiacciante ultima parte in cui tutto il codice morale va a farsi benedire e l'esplosione di morte raggiunge livelli stilistici grandiosi sotto il profilo dell'azione e dell'introspezione.
Il sottotesto della storia di questo poliziotto violento è appunto una società giapponese in cui la morte è vista come una cosa all'ordine del giorno e la corruzione è alle stelle,tantissime sono le uccisioni durante Violent Cop ma ognuna di queste sembra inevitabile e,cosa ancora più (a)normale,subito dopo essere stata compiuta perde quasi di significato e sembra una cosa naturalissima. L'inizio col barbone è perfetto sotto questo aspetto ma ancor di più le parole del protagonista finali che non si capacita della follia esplosa attorno a lui in un mondo votato verso la perdita del valore della vita e l'esaltazione dell'indifferenza con cui si da la morte,ridotta ad un misero gioco per scacciare la noia (l'incipit,appinto).