caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SMETTO QUANDO VOGLIO regia di Sydney Sibilia

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
olikarin     7½ / 10  30/01/2018 01:55:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Al di là degli evidenti ed innegabili riferimenti a Breaking Bad (tanto di cappello), "Smetto quando voglio" è una commedia riuscita sia nell'intento di strappare una risata (emblematica la rapina in farmacia, situazione drammatica ma divertente nel modo in cui la banda la gestisce) sia in quello di far riflettere. Premettendo che il rifarsi a modelli cinematografici precedenti non debba necessariamente essere visto come difetto - tenendo bene a mente che si tratta di prodotti americani - questa pellicola è qualcosa da preservare, si configura come un buon prodotto che funziona soprattutto in virtù della sua attualizzazione. Ma poi: da quando un plot originale è il discrimen in base al quale definire un film "un buon film"? Da che mondo e mondo i temi si ripropongono nella letteratura, la storia è ciclica, figuriamoci le opere filmiche. Il valore di una pellicola non sta solo nel racconto ma soprattutto nel modo in cui si racconta.

Buone le interpretazioni da parte del cast, con volti già visti e rivisti in alcune fiction; una nota di merito va alla fotografia in grado di raccontare determinati momenti attraverso rossi, verdi e gialli acidi e stridenti; piacevolissimi i dialoghi in latino. Il film è scorrevole, non annoia mai. Presenta una forte vena satirica nei confronti della realtà contemporanea e dipinge il mondo universitario in maniera forse troppo negativa e pungente. Basti pensare che i protagonisti sono laureati, intelligenti, acuti ed inventivi: unico problema è il fatto che delle loro grandi capacità non se ne fa niente nessuno; eppure è grazie a queste che riescono a cavarsela (e qui, in un certo senso, viene riconosciuto un merito alla formazione accademica). Le competenze dei diversi personaggi sono tutte necessarie per raggiungere uno scopo comune. L'esordio di Sibilia non inneggia al capolavoro, né questo è il suo intento. Non vuole ingannare lo spettatore ma neanche aggredirlo: anzi, è proprio la forma leggera e umoristica a renderlo incisivo e capace di veicolare un messaggio..