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ROBOCOP (2014) regia di José Padilha

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elio91     4 / 10  20/03/2014 14:17:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me è una questione personale.
Lo dico davvero, senza ironia: il primo Robocop è uno dei film che più ho amato e continuo ad amare. Oramai recitato a memoria, rivederlo è sempre un piacere.
Il piccolo miracolo di Verhoeven è stato quello di aver girato un film futurista che però parlava degli anni '80 e che riesce ancora a dire tanto sull'oggi. Spunti disseminati dappertutto tra rapporto uomo-macchina, il fascismo del capitalismo feroce di stampo americano, una satira crudele e sfrenata piena di paradossi (ricordiamo la gang del villain Clarence Boddicker, formata da uno strato multietnico; i network che tra una pubblicità ridicola e l'altra inanellano una serie di notizie assurde sul mondo- facile capire come Frank Miller si sia innamorato del progetto tanto da scriverne sotto forma di fumetto il sequel, perché c'è tanta corrispondenza col Frank Miller anni '80 in questa trama, a partire dai tg già visti ne "Il ritorno del Cavaliere Oscuro").
Ora, il primo vero grosso insanabile problema del nuovo Robocop è il divieto ai minori di 13 anni. La Sony pensa, come gran parte delle case di produzione americane, che abbassare il divieto comporti automaticamente più incasso e soldi, il che può essere vero nella maggior parte dei casi ma non in un franchise come Robocop.
Sappiamo che la violenza brutale ed esagerata del primo di Verhoeven sarebbe stata improponibile, ma anche nel secondo non si lesinava di certo in una certa dose di splatter. Dal terzo in poi, serie tv comprese, si è scaduti nel ridicolo con il Robocop-per-famiglie. Ma lo zoccolo duro di fan è quello che avrebbe voluto vedere anche del sangue e del sesso, in poche parole un film per adulti come il primo, intelligente sci-fi satirico. Invece nisba, la Sony decide di farne un giocattolone col risultato di un film piattissimo, con poche emozioni se non nulle, prevedibile e pieno di personaggi poco approfonditi. Il carisma di Kurtwood Smith e delle interpretazioni del Robocop originale qui sono totalmente assenti, ed è una fortuna per il regista Padilha quella di avere vecchie glorie come Michael Keaton, Gary Oldman e Samuel L.Jackson che insieme, per quel poco che appaiono "spalmati" in due ore di cinema, sono l'unica cosa buona che si può vedere. Il resto... lasciamo stare.
Anzi no. Non possiamo lasciar perdere. Non è una questione di confronto, inevitabile d'altronde, con l'originale. Quell'aria di brutto, sporco e cattivo che la pervadeva. Joel Kinnaman non ha la monoespressività di Peter Weller, cosa voluta, perché Weller da Murphy a Robocop era capace di esprimere sofferenza, smarrimento o la visione di una ritrovata umanità neanche con lo sguardo (ma anche, come quando viene massacrato dall'ED 209 e ne vediamo gli occhi) ma solo con le mascelle rinchiuse in quella gabbia di ferro.
La scelta di rendere il compagno di Murphy un uomo di colore non è malaccio, specie se questo attore è il grande Michael K.Williams (l'Omar di "The Wire"), peccato compaia una manciata di minuti e del rapporto di fedeltà e amicizia con Murphy che contrassegnava quello tra Weller e Nancy Allen c'è solo una minima traccia.
Ma poi l'idea di base del remake, e la prima parte intera, sono anche accettabili e tentano di esplorare in maniera ancora più esplicita il rapporto tra la nuova condizione di Murphy/Robocop e il resto del mondo. Premesse già di per sé poco interessanti e che poi vengono del tutto disattese nella seconda parte di film, classico fracassone pieno di sparatorie e con qualche citazione fuori contesto al vero Robocop di Verhoeven.
Forse è giusto anche additare un certo debito di questa schifezza di remake a Hideo Kojima e a Metal Gear Solid 4 visto che la parte in medio oriente sembra venire direttamente da videogame, cosi come il modo in cui si muovono "le macchina".
Però no, questo è un insulto al Robocop originale, fatto con nessuna creatività, nessuna voglia di dire nulla di nuovo, nessun intento se non quello di soldi facili.
Beh, allora lo compro io per un dollaro...