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MONUMENTS MEN regia di George Clooney

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  31/10/2014 11:11:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lodevole l'idea di rendere giustizia ad un reparto creato da Roosevelt durante la Seconda Guerra Mondiale (acronimo MFAA) ed incaricato di recuperare o proteggere le opere d'arte dalle grinfie di Hitler e dei suoi accoliti.
"Monuments men" si concentra sulle peripezie di uno sparuto gruppo di questi difensori del "bello" -tutt'altro che addestratissimi soldati, bensì critici, studiosi, architetti, esperti, ecc...-, impegnati sul territorio europeo mentre gli Alleati hanno in mano le redini del conflitto. Basilare è il recupero di innumerevoli opere trafugate dai tedeschi e nascoste nei luoghi più impensabili, spesso pronte ad essere distrutte dai lanciafiamme pur di non farle tornare ai legittimi proprietari.
Una corsa contro il tempo in cui si sottolinea giustamente quanto sia devastante per una popolazione la sparizione del proprio bagaglio culturale, una tragica negazione identitaria fortemente desiderata dal Terzo Reich intento a spazzare via non solo il retaggio giudaico, ma in generale quello di tutti i popoli soggiogati.
Tutto encomiabile nelle intenzioni, molto meno nei risultati. Clooney nella molteplice veste di regista, interprete, produttore e sceneggiatore (in coppia col fidato Grant Heslov) realizza un film noioso, curato nelle ambientazioni ma mai emozionante, strutturato su una serie di frammenti narrativi mal collegati l'uno con l'altro.
Il quadro d'insieme favorisce in positivo il ricordo delle gesta di questi militi sui generis; purtroppo a mancare clamorosamente è l'incalzare della storia all'interno della quale l'interruttore dell'interesse non si accende quasi mai.
Di tutto ciò ne soffre il notevolissimo cast, inadeguato ad entrate in sintonia con un soggetto in perenne e discutibile bilico tra dramma ed ironia.
L'impegno civile di Clooney è ancora una volta indiscutibile e meritevole di applausi, bisognerebbe però ragionare sull'estro del simpatico George, interprete valido ed affidabile ma anche autore a volte colpevolmente troppo sicuro dei propri mezzi.