THE LEGO MOVIE regia di Phil Lord, Christopher Miller

Nel finale si capisce tutto il senso del film: ciò che fanno i personaggi sono frutto dell'immaginazione di un bambino che gioca in cantina con le costruzioni di suo padre (la cui controparte "mattonica" è Lord Business). Per il padre i Lego non sono un giocattolo ma, come lui dice, "un sistema sofisticato di mattoncini a incastro", e il Kragle non è nient'altro una colla con cui blocca i mattoncini per impedire che vengano smontati. Nel finale, dove Emmet e Lord Business sono faccia a faccia, il padre osserva tutto ciò che il figlio ha creato, e qui parte il parallelismo, in cui il figlio/Emmet parla al padre/a Lord Business, dicendogli che ha preso ispirazione da ciò che lui ha costruito per realizzare qualcosa di nuovo e meraviglioso (si capisce anche il senso di "E' meraviglioso"), e l'intera sequenza, da quando Emmet/il figlio parla fino all'abbraccio è l'unica scena di un film che mi fa emozionare OGNI volta che la vedo. Essa sprigiona un'energia emotiva con una forza che non ho mai visto in nessun altro lungometraggio, e ci dà un'importante lezione di vita. Per questo Lego Movie mi ha fatto cambiare prospettiva sui film d'animazione: mantenendo lo spirito comico dei cartoni, presenta in parallelo vicende reali che, collegate a quelle fantastiche, rispondono a tutte le tue domande e chiudono il cerchio nel migliore dei modi. Consiglio questo film a tutti, è un'esperienza unica e meravigliosa!