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THE LEGO MOVIE regia di Phil Lord, Christopher Miller

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Barteblyman     7½ / 10  19/02/2014 17:01:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Evitare le recensioni, perché alla fine a qualcuno scappa sempre -per eccesso di "l'ho visto prima io!"- quel particolare che tu vorresti goderti in forma pura e non veicolata. Decisamente meglio scoprire da soli le varie citazioni (alcune alte) e le varie sorprese del film. Detto questo mi asterrei dal ridurre il tutto ad un mero prodotto doppiamente commerciale o di franchise. Mi pare un'ottica un po' troppo claudicante nonché fastidiosa, quello che va fatto prevalere, seguendo l'importante messaggio del film stesso, è la creatività. Se c'è una ragione per la quale l'individuo umano, il terrestre, ha ragione di esistere nonostante il suo essere un danno a prescindere, questa ragione è la creatività o la creatività della ragione. E' chiaro che solo chi ha amato i LEGO può apprezzare fino in fondo questo film giacché ciò che prevarrà ad un certo punto sarà un effetto piacevolmente nostalgico. E' bello ricordarsi di quando in fin dei conti si era bambini. Anche se alla fine è un ricordo sbiadito e pressoché impossibile da recuperare. Un tema questo non da poco e di non facile esemplificazione. Un tema che in modo illusoriamente leggero predomina nella pellicola.

Vertiginoso e incontrollabile il film ha anche qualcosa di altro. E' un invito alla creazione e alla scoperta. Mettere mattoncino su mattoncino, creare, studiare, strutturare, liberare un'idea, essere quell'idea, non rimanere "incollati" ad un rassicurante ed inquietante status quo. E non lasciarsi guidare o abbattere da un libretto di istruzioni. Di sicuro Kant non ha mai giocato con i LEGO, ed è un vero peccato giacché vi è un che di imperativo categorico nell'universo LEGO. Imperativo riscontrabile o, per meglio dire, enfatizzato in forma animata anche nel film: sviluppo delle potenzialità tramite la volontà, la volontà come imperativo e soprattutto una visione della società ove l'aiuto reciproco è per principio possibile, necessario, indiscutibile, fondamentale.

Insomma, The Lego Movie è anche questo, in un'ottica ragionevolmente adulta e poi soprattutto -in un'ottica più strettamente universale- è un film spassoso che io francamente rivedrei volentieri domani. E' un film coerente con i suoi protagonisti. Perché chiedergli di più? Tutto calza, in definitiva. Anzi, tutto si incastra. Si incastra alla maniera felicemente anarchica dei LEGO, si incastra in un luogo ove il non senso è estremamente importante. Un luogo dove un divano a due piani è imponderabilmente funzionale. Il luogo del possibile impossibile. Il luogo dove Michelangelo scolpisce accanto a Michelangelo (Mikelangelo) e dove, grazie alla splendida magia cinematografica, il bambino dimenticato che è in noi può ancora ricordarsi di sorridere assieme ai protagonisti della sua infanzia.