Vlad Utosh 5½ / 10 31/10/2014 14:41:44 » Rispondi Da quel che leggo questa versione è più simile alla fiaba originale – esistono più versioni che purtroppo non ho mai letto- ma a mio parere non del tutto convincente. Si vede che Gans ha delle potenzialità, ma come al solito rimangono incompiute e il risultato non è pienamente soddisfacente. Belli i costumi, buone scenografie (un pizzico di desolazione in più ,un castello tetro e una foresta oscura non sarebbero guastati… ma questi sono gusti personali) e certi paesaggi sono davvero da sogno. Gli effetti speciali in generale sono ben fatti, qualche riserva in più sui tadum e su quei giganti: si vede troppo la computer grafica. Grave pecca è il rapporto poco approfondito , solo accennato e piuttosto freddo tra Belle e la bestia, tant'è che mi chiedo come fa ad innamorarsi visto che sentimento e sensibilità latitano. Tra l'altro
Belle passa molto più tempo immersa in quelle visioni, squarci nel passato, dove vede la precedente esistenza del principe. Ripeto, non sono ferrato per quanto riguarda il romanzo, ma in questo film mi sembra che Belle si innamori della bestie per via delle suddette visioni, o almeno è quella l'impressione che ho avuto
A lanciare la maledizione è il padre-dio della foresta- di una ninfa che si era raccomandata con il suo amato principe di non uccidere il cervo d'oro; questa variazione, che prende il posto della strega, è abbastanza interessante.
In questo film Gans sembra avere davanti a se vari pezzi di un puzzle, ognuno di buona qualità; ma quando viene l'ora di comporre e incastrare il tutto e creare un gradevole puzzle, questo regista finisce in un ginepraio troppo intricato senza venirne a capo.
Ps. Léa Seydoux e Yvonne Catterfeld , forse aiutate dai trucchi del mestiere, sono di una bellezza fatata.