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DIVERGENT regia di Neil Burger

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Dom Cobb     5½ / 10  11/03/2015 19:45:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In una futuristica civiltà, in cui la popolazione di Chicago è divisa in cinque fazioni corrispondenti a precise caratteristiche comportamentali (Abneganti che pensano solo agli altri, Intrepidi che fanno da soldati e polizia, Eruditi che studiano e fanno i sapientoni, Pacifici che coltivano la terra e sono sempre felici, Candidi che sono sempre onesti), una ragazza scopre di essere una divergente, ossia una che non rientra in nessuna di queste categorie, eppure appartiene a tutte, allo stesso tempo. Di conseguenza, rappresenta una minaccia per l'ordine sociale precostituito...
Film del genere hanno la commercialità e il puro scopo di lucro scritti in faccia, fin dal poster, fin dal trailer, fin dal riassunto della trama scritto sui vari siti web e sul retro della custodia del dvd. Approcciandosi ad essi, è ovvio che non si andrà a vedere qualcosa di originale, bensì un prodotto che segue l'ultima moda delle produzioni di Hollywood fin da quando il da me disprezzato Hunger Games si è rivelato una gallina dalle uova d'oro: la fantascienza distopica per ragazzi.
E come tale ho deciso di inquadrare e giudicare il film in questione, nell'ambito di un genere in cui non ci vuole molto a dare la sensazione di scopiazzare: dopotutto, la trama di fondo riguarda sempre un individuo che porta al ribaltamento dell'ordine costituito, quindi non che mi aspettassi molto da questa visione. Forse è per questo che, sotto certi aspetti, Divergent si è rivelato più piacevole del previsto.
Al netto di una premessa che di originale, come ho già accennato sopra, ha poco o nulla, il film di Neil Burger riesce a creare un mondo generale e singoli mondi privati, rappresentati dalle singole fazioni, che nel complesso risultano più intriganti e di interesse rispetto alla ben più stereotipata situazione vista in Hunger Games.


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Inoltre, considero anche il messaggio veicolato, riguardo l'importanza dell'individualismo e del libero pensiero, sufficientemente valido in un mondo come quello di oggi, in cui sembra andare sempre più di moda seguire la massa e dare importanza a quello che dice, pensa e fa la maggioranza.
Ma, ad essere onesti, la vera ragione per cui questo Divergent mi risulta più facile da digerire rispetto all'altra saga di fantascienza distopica che ha aperto la strada a questa tendenza si trova in un ritmo brioso e sempre abbastanza spedito, la presenza, nella parte finale, di scene d'azione ben girate che danno un po' di movimento, e un aspetto visivo nel complesso accattivante.
Perché, a dir la verità, i personaggi, nel loro essere derivativi, raramente costituiscono un motivo di interesse, nonostante un cast di comprimari capace e volenteroso,


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e la trama soffre di qualche buco di troppo, forse nel tentativo di raffazzonare tutta la trama del libro in un film da due ore senza esagerare nella durata e senza rendere il tutto troppo lento.


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Non negherò che il film, in definitiva, mi abbia intrattenuto più del previsto nel corso della visione, ma ammetto che, mentre ora sto scrivendo, già stento a ricordare i dialoghi, le scene o gli accadimenti che hanno portato a una conclusione un po' troppo sbrigativa. Godibile, ma purtroppo incolore e privo del necessario mordente.