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NYMPHOMANIAC - VOLUME 1 regia di Lars von Trier

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Gabriela     8 / 10  04/04/2014 09:22:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Von Trier non ha bisogno di pornografia per parlare di pornografia ma la utilizza come strumento provocatorio (e commerciale) come un amo da pesca sperando che lo spettatore abbocchi una volta entrato nella storia.
L'inizio ne è una prova: non si vede nulla poi, dal punto di vista di Joe, iniziamo a vedere il luogo. Dinanzi ad uno dei peggiori vicoli della città scopriamo subito elementi drammatici e strazianti, un senso di vuoto esistenziale e la solitudine che circonda la protagonista per poi arrivare finalmente al momento dell'incontro tra Joe e Seligman con il sottofondo antagonistico della musica dei Rammstein.
I personaggi rapidamente si consolidano nel proprio gioco di ruolo: la ninfomane che vuole stupire lo spettatore racconta la sua caotica storia alla maniera dei "Soliti sospetti" con elementi copiati a Keyser Söze e viene puntualmente e intelligentemente interrogata da un anti narratore.
Le abbondanti metafore ed i parallelismi elevano le scene ad un livello di profondo significato: una perfetta armonia tra contenuti intellettuali ed emotivi.
Von Trier è consapevole di non inventare nulla in un film (porno o drammatico che sia) o di scioccare con qualche immagine, lui vuole esplorare tutti gli argomenti sessuali e i luoghi comuni transitando per tutte le stazioni che tracciano un lungo viaggio esistenziale e sessuale all'interno di un "fallico" treno (vagoni come capitoli) e mettere in discussione la sua costante: il cinema come motore e movimento.
E' lo spettatore che sceglie se salire sul treno, se vederlo passare con indifferenza o scappare intimoriti.