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NYMPHOMANIAC - VOLUME 1 regia di Lars von Trier

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Darkman lives     6½ / 10  19/04/2014 03:25:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dunque, premetto che a me Von Trier piace ( anche se non incodizionatamente) e che considero grandiosi film come " Dogville" e "Le Onde del Destino" , "Europa"; mentre proprio non ci siamo con " Antichrist", una delusione. Una seconda premessa, doverosa. E' praticamente impossibile recensire " Nymphomaniac " adesso perchè questo è davvero solo il primo tempo di un film intero di quattro ore, e perchè qui vengono aperte una serie di trame e di interrogativi che con ogni probabilità saranno sciolti con la seconda parte. Ok, qui ci viene presentata la protagonista Joe e la sua storia viene raccontata all'anzianotto Seligman e somiglia un po' ad una seduta di psicoterapia con quel suo andare avanti e indietro nel tempo, ci mostra Joe bambina intenta a scoprire la propria sessualità insieme all'amica del cuore. Poi ce la fa vedere adolescente ansiosa di perdere la propria verginità, poi giovane ragazza che gestisce la propria vita sessuale in modo si direbbe matematico, cinico nell'avere rapporti sessuali multipli con svariati uomini nell'arco di una sola giornata, incurante delle conseguenze, delle famiglie che va a rovinare, dei sentimenti che potrebbe ferire, e via così. Ma le cose non stanno proprio come sembrano. Joe non dice tutta la verità ( non ancora). Pare avercela con se stessa, nasconde una parte di se; di fatto il sesso pare essere un'arma di difesa, non di offesa; e non è merce di scambio( Joe non si concede per avere favori). Tante, troppe cose sono oscure e non( ancora) spiegate. Von Trier da parte sua racconta tutto quanto senza inibizioni, mostra momenti di sesso esplicito che potrebbero starci in un hard ( e la versione italiana è pure censurata...) anche se non se ne compiace. Piuttosto, ci aggiunge un'ironia a volte feroce, spesso divertente però non necessaria ( i numeri di Fibonacci, la polifonia di Chopin...) poco o per nulla attinente alla trama. Se Charlotte Gainsbourg è piuttosto brava nel suo non facile personaggio e la giovane Stacy Martin ha certamente il volto giusto per la parte, nondimeno Von Trier sembra un po' girare a vuoto, come il film, probabilmente per via di un tono discontinuo, ora appassionato e conducente all' empatia, ora inspiegabilmente freddo e distaccato. Si direbbe quasi che Von Trier lasci volutamente in sospeso ogni interrogativo sulla vera natura di Joe, invitando a non perdere la seconda parte, anzi, il secondo tempo. Necessità di prendersi tutto il tempo necessario a raccontare la storia di una vita, un'identità, un'anima... oppure mania di grandezza, vi racconto una vita intera, non posso ridurre a due ore. Oppure, nella peggiore delle ipotesi cinico calcolo, prendi uno al prezzo di due? Non è dato sapere, per ora. Si può solo aspettare la fine della storia.