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GRAND BUDAPEST HOTEL regia di Wes Anderson

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The Gaunt     7½ / 10  12/04/2014 12:48:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gentilezza, cortesia, compostezza ma anche tenacia e orgoglio di fronte ad un contesto di profondo cambiamento nella mittleuropa fantasiosa ma storicamete reale fra le due guerre mondiali. M. Gustave vede il totalitarismo che avanza e lo affronta coerentemente con i suoi modi gentili in maniera imperturbabile.
E' bello il racconto di un vecchio Murray Abrahams di fronte allo sbigottito Law. Bello e ricco di invenzioni puramente cinematografiche che rimandano ai classici di Lubitsch, non arrivandone alla grandezza magari, ma ugualmente notevole per la cura delle scenografie, della fotografia e per la coralità del cast dove ognuno degli intepreti si ritaglia il proprio spazio in un ensemble collettivo di ottimo livello. Il gusto di un certo cinema americano dell'epoca popolato da registi di una Vecchia Europa in caduta libera. E che dire di un Defoe dallo sguardo perennemente torvo, da maschera da cinema muto. Grand Hotel Budapest racconta anche questo nelle sue complesse stratificzioni. Racconta anche l'evoluzione del cinema stesso.