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GRACE DI MONACO regia di Olivier Dahan

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     5 / 10  25/06/2014 20:46:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una decina d'anni fa la Kidman era alle prese con ben altra Grace, e con un autore prima ancora di un regista quale Dahan aspira da anni essere, azzeccando poco più di un film, altro biopic, giustappunto diretto con un peculiare piglio, più brioso originale non lineare, altra parabola di vita, anch'essa si prestava ad un copione cinematografico, avvincente trasposizione su celluloide, la vita della Piaf, interpretata dall'osannante performance della Cotillard.
Cambio di registro pressoché totale, se a spizzichi e bocconi ci dava un assaggio del campionario dell'artista, mostrava parallelamente il sofferto degrado umano a cui andava infrangendosi la Piaf nobilitato ed alleviato dalla musica, in 'Grace' estrapola un pezzo di vita, un po come la moda del momento vuole, dagli ultimi biopic su Hitchcock, Marilyn; il taglio è televisivo, sembra una di quelle fiction Mediaset/Rai con tanta dose di lustrini e glamour, con la profondità emotiva di un articolo di Vanity Fair, e l'ipocrisia di quegli aneddoti che seguono il post mortem di una celebrità, tasselli che cementano il mito. Male da non sembrare lui, Tim Roth, per la Kidman non dev'essere stato un grosso sforzo, il copione è quello che è, si scorgono qua e là le movenze raffinate dell'attrice, delicata, candida ma anche fredda come piaceva ad Hitch, per l'appunto interessante non mostrare mai esplicitamente Grant, Hitchcock sempre inquadrati fuori fuoco o in campo lungo, in conclusione una sequela di eventi romanzati appiccicati come adesivi alla vita della principessa, tutto troppo in superficie, scivola via nell'immediato post visione.