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MAPS TO THE STARS regia di David Cronenberg

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GianniArshavin     7 / 10  25/05/2014 13:10:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premessa: Cronenberg è uno dei miei registi preferiti , secondo me fra i più importanti di tutta la storia del cinema. Il canadese è un autore geniale e visionario , che continua a mettersi in gioco ad ogni nuovo film non avendo paura di esplorare generi diversi , rimanendo però sempre fedele alle sue tematiche classiche.
Detto questo , a mio parere "Maps to the stars" non è ne la ciofeca descritta dai critici ne il capolavoro decantato dal pubblico , ma un buon prodotto con i suoi pregi e i suoi difetti.
La prima ora di visione è assolutamente ottima , fra psicologia , fantasmi del passato che tornano a bussare alle porte della mente dei personaggi , segreti inconfessabili , errori degli adulti che ricadono sui figli e una fortissima ma non centrale critica ad hollywood , scagliata sia contro gli uomini ma anche contro l'industria in generale.
Cronenberg nella prima metà di pellicola ci parla di figli dall'esistenza difficile , ci parla di menti compromesse e di viscidi e arrivisti personaggi , sempre pronti a fregare gli altri per il proprio profitto. Il regista inoltre critica il moderno sistema cinematografico americano , fra sequel commerciali e remake improbabili, ormai considerati da molti l'unica vera espressione di cinema moderno.
I vari protagonisti , relitti umani pieni di soldi e di vizi , inseguono i propri desideri egoistici schiacciando chiunque si intrometta , e il titolo dell'opera si può proprio riferire alla strada , accidentata e sporca , che questi personaggi cercano di percorrere.
Purtroppo tutto questo ben di Dio viene parzialmente rovinato da una seconda ora ripetitiva , ridondante , troppo dispersiva e poco incisiva. Mi sarei aspettato dal cineasta il colpo di genio , la svolta decisiva, ed invece la storia stagna e giace in un girare a vuoto deleterio , fino a naufragare in un finale troppo grottesco e affrettato che mi ha lasciato molto amaro in bocca.
Questo lento declino di "Maps to the stars" potrebbe essere imputato alla sceneggiatura , non scritta dal regista , perché poi a livello tecnico Cronenberg dimostra di non aver perso il suo smalto.
Bene il cast , da Julianne Moore (da poco premiata a Cannes) alla straordinaria Mia Wasikowska , vera protagonista del film.
Da segnale un sottile black humour , ben integrato con la vicenda (al di la del finale) ed alcuni espliciti rimandi (oltre a quelli nascosti) alle tematiche tipiche del regista , come il corpo ustionato (insieme alla mente) di Agatha.
In conclusione , come per ogni lavoro del maestro , è palese la necessità di una seconda o terza visione , vista la complessità di questa ultima fatica. Per ora mi limito a dire che "Maps to the stars" è un film da vedere perché ti lascia (come tutti i prodotti di Cronenberg) qualcosa dentro , nonostante non siamo davanti ad uno dei migliori prodotti della filmografia dell'artista canadese.