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MAD MEN - STAGIONE 6 regia di Phil Abraham, Matthew Weiner, Michael Uppendahl, John Slattery, Jennifer Getzinger, altri

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Neurotico     10 / 10  02/03/2015 10:46:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mad Men alla sesta e penultima stagione tocca uno dei suoi massimi vertici in termini di pura emozionalità con The Doorway, episodio che, che tra i soliti enigmatici silenzi di Don, i dubbi esistenziali di Roger e un aura di pessimismo generale, apre la stagione del '68, segnata dalle pregevoli citazioni a Rosemary's Baby e Il pianeta delle scimmie. L'hashish e la maria sono presenti più che mai, e la svolta nell'intera stagione sta nella fusione tra le due società pubblicitarie che sancisce il ritorno all'ovile di Peggy.

Tra i personaggi meglio scritti di questa stagione citerei la meravigliosa Sally Draper, arguta, intelligente e dolcissima. Betty aveva raggiunto gradi di bassezze e antipatia inenarrabili ma pian piano ai miei occhi si redime, grattando via parte del suo moralismo e perbenismo bigotto (in macchina permette di fumare a sua figlia!!).
Harry continuerà a starmi sulle scatole fino all'ultimo, mentre è curioso e divertente il nuovo arrivato Bob Benson con la sua latenza omosessuale che disturba l'antipatico par excellence Peter (ma le sue istanze di ribellione come fumarsi lo spinello me lo fanno simpatico. Bravo Pete!). Deliziose le storyline che raccontano del rapporto tra Don e Silvia (The Suitcase), e tra Peggy e Ted. Come al solito stupende le parentesi sull'infanzia di Don e i parallelismi con il presente. Che spettacolo!

D'accordo con elio91 nel sottolineare i debiti di Mad Men nei confronti della migliore serie che ho visto fin'ora, cioè I Soprano.
E' emblematica dell'essenza più intima di Mad Men l'immagine in cui Don guarda sè stesso nell'acqua (in A Tale of Two Cities), simbolo di quello slogan pubblicitario ("Hawaii. The jumping off point.") che dice tanto dei suoi desideri più intimi (alludendo al suicidio come tentativo di liberazione da un'esistenza non propria), ovvero il sogno di una vita vera ed autentica e di un posto giusto nella società, in cui è diviso drammaticamente tra marito ed amante, genitore e figlio orfano, creativo e dirigente, controcultura e status quo. Forse sono dilemmi irrisolvibili che dicono della inevitabile frattura e distanza tra l'io di ognuno e la società, di tutti. Il privato e il pubblico. La verità e l'apparenza.
Nel dubbio è meglio fumarsi una canna con Stan.