elio91 8½ / 10 09/02/2014 16:20:47 » Rispondi Oramai X-Files era un fenomeno di costume e si era inserito di prepotenza tra gli show televisivi più iconici degli anni '90. La quarta serie forse non è al livello della terza, alcuni elementi ripetitivi non mancano specie negli episodi autoconclusivi tra serial killer mostruosi e avvenimenti inspiegabili, ma c'è un fattore fondamentale che almeno per ora riesce a far passare quasi in secondo piano elementi sin troppo ricorrenti: la psicologia indagata a fondo e portata all'estremo di Scully e poi Mulder, il modo in cui si relazionano ad un avvenimento traumatico. Mentre gli episodi della mitologia e i personaggi ambigui continuano a comparire e a raddoppiare, elementi minacciosi e paurosi all'orizzonte. Da segnalare: Unruhe. Sanguinarium (splatteroso già dal titolo). Il controverso, almeno per me, Musings of a Cigarette Smoking Man: se da un lato rivela molto sul personaggio più misterioso della serie, il fantomatico e celeberrimo "uomo che fuma", forse è un excursus che poteva anche essere evitato nonostante l'interessante episodio a lui dedicato. Il doppio "Tunguska". Paper hearts. Never again (uno dei momenti fondamentali per la tensione anche erotica e sentimentale che da sempre è uno dei punti focali di X-Files, ovvero quella tra Mulder e Scully). Memento mori. Altro ottimo finale di stagione, che non ho mai segnalato ma in realtà è sempre di buon livello anche nelle 3 serie precedenti.
C'è una curiosità: tra gli sceneggiatori di questa quarta stagione è presente anche Vince Gilligan, il futuro creatore di Breaking Bad, già unitosi alla truppa dalla stagione 2 e autori di singoli episodi. Qui il suo spazio è molto più esteso e scrive alcune tra le puntate migliori.