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AMERICAN HORROR STORY - STAGIONE 2 regia di Bradley Buecker, Michael Uppendahl, Alfonso Gomez-Rejon, David Semel, Michael Rymer, Michael Lehmann, Jeremy Podeswa, altri

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Neurotico     8 / 10  02/03/2015 15:15:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto alla prima stagione aumentano l'orrore e le scene disturbanti, ma il viaggio viscerale all'insegna del marcio e della perversione che si annida nel ventre dell'istituto per malati mentali e psicopatici assassini Briarcliff, cala d'impeto nelle ultime tre puntate con qualche passaggio a vuoto e qualche scontatezza e ingenuità (era necessario il figlio di Bloodyface?).

Una volta tolti di mezzo alcuni personaggi importanti l'atmosfera malsana della stagione ne ha risentito, ma resteranno per sempre scolpite nella memoria le grandi impennate pregne di violenza e sudiciume che si sono susseguite fino all'episodio "Latte versato". Dopo questo, la furia della narrazione si spegne e si vira verso l'introspezione degli internati guariti. I nodi vengono quasi tutti al pettine, nonostante qualche perplessità relativa alle abduzioni aliene, dal sicuro fascino ma forse inserite più per volontà d'accumulo e citazionismo.

A proposito, i riferimenti al cinema dell'orrore si sprecano e tra statue oltreggiate tipo L'esorcista (omaggiato anche con l'lp che vola), mutanti cannibali (Wrong turn), crocefissioni in chiesa (Il quarto uomo), pazzi che lanciano liquidi corporali (Il silenzio degli innocenti), operazioni chirurgiche aliene (Bagliori nel buio), e serial killer con maschere di pelle umana (Non aprire quella porta), ogni amante dell'horror avrà di che esultare.

Degna di menzione la regia di Alfonso Gomez-Rejon che nell'undecismo episodio omaggia il cinema di De Palma con uno split-screen e una discesa sulle scale del manicomio da cuore in gola. Straordinaria Jessica Lange.