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BENVENUTI NELLA GIUNGLA regia di Rob Meltzer

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Angel Heart     7 / 10  02/04/2014 14:00:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho atteso con parecchia impazienza in quanto trattavasi del primo film/esperimento in cui il mio eroe avrebbe potuto sfoggiare il suo talento anche in un campo fino ad allora sconosciuto, la commedia; sotto questo punto di vista non sono rimasto minimamente deluso e le mie aspettative sono state ampiamente appagate, perchè Jean Claude è effettivamente divertente nei panni di sta specie di Crocodile Dundee truffaldino, tanto tanto divertente. C'è un problema però, anzi due: il primo è che non ha molto screen-time, il secondo, quello a mio avviso più "grave", è che il suo personaggio sembra quasi buttato a forza in mezzo alla storia giusto appunto per poter sfoggiare il nome Van Damme nel cartellone, mi spiego meglio: sebbene le doti comiche di JC siano indubbie e molto apprezzabili, le battute del suo personaggio e la sua autoironia (come le famose "urla d'attacco" che l'hanno reso celebre) appaiono spesso fuori contesto e non conformi a ciò che vediamo, con la conseguenza che momenti come quello del calcio finale, seppur esilaranti, non assumono più alcun senso; avrebbero avuto un senso se il personaggio interpretato da Van Damme fosse stato Van Damme stesso, ma non essendo così, parte delle gag che lo riguardano lasciano lo spettatore lì a chiedersi tra se e se "divertente sì, sul serio, ma adesso sta roba cosa c'entra?".
Devo anche ammettere che se nella prima parte Van Damme ha un suo perchè, nella seconda, quando ne viene rivelata la vera natura, il suo personaggio perde fascino diventando eccessivamente tonto per poi essere liquidato con una facilità talmente estrema da confermare allo spettatore la sua, diciamolo, inutilità.

Detto questo confesso, nel caso non fosse chiaro, che all'inizio il film l'ho voluto guardare solo ed esclusivamente per vedere Van Damme in panni diversi dal solito, sbattendomene della trama e del resto del cast che pensavo facessero solo da contorno, ma mi sbagliavo e ne sono felice; la realizzazione, visti il budget e destinazione finale, è un pò superficiale soprattutto in quanto a montaggio ed effetti speciali, ma tralasciando questo aspetto praticamente irrilevante, "Welcome to the Jungle", discorso Van Damme a parte, si è rivelata una spassosissima commedia demenziale, molto stupida e molto volgarotta (in senso buono) ma anche atipica, imprevedibile e, nel suo piccolo, pure intelligente (geniale l'idea di far regredire questo pugno di impiegati imbranati e frustrati - in tutti i sensi - allo stadio primitivo). Un modo di far commedia che potrebbe non piacere a tutti, ma che se vista con il giusto approccio e spirito risulterà di sicuro intrattenimento; complice soprattutto un cast di cerebrolesi irresistibili e perfettamente calati in parte (oltre a Van Damme, spiccano il protagonista mammoletta Brody, l'amico scansafatiche Edelstein, ed il viscido villain morto di passera Huebel). Personalmente nella scena dell'orgia sotto effetto di allucinogeni, ma non solo in quella, sono quasi morto dal ridere, davvero, non mi era mai capitato di vedere una demenza di massa così spinta (con gli uomini che invece di trombare con le donne si ritrovano i più fortunati a farsi sodomizzare dalle stesse, mentre gli altri a masturbarsi con molto gusto per i fatti loro).

In definitiva, "Welcome to the Jungle" rimane di fatto una commedia esilarante e fuori dagli schemi che, pur non sfruttando appieno il potenziale comico della sua attrazione principale, riesce lo stesso a stare in piedi sulle proprie gambe grazie ad una sceneggiatura fresca e cazzèggiona, un cast perfetto di gnocche e còglioni, ed uno humour magari non per tutti i gusti ma decisamente buffa ed over the top.
Il mitico Jean Claude, più che essere il cuore del film, fa da valore aggiunto, completamente l'opposto di ciò che mi aspettavo; questo solo per far capire a chi eventualmente legge che, anche se la ragione per il quale mi sono cimentato nella visione è lui, il film mi sarebbe piaciuto comunque anche senza la sua presenza.
BlueBlaster  02/04/2014 15:37:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sono sopravvissuto a tre guerre"
"Quali guerre?"
"Tempesta nel deserto, pioggia nel deserto e........Iraq-Baghdad da qualche parte...."

Ah ah...prima fa tanto il duro e poi piange come un bambino finchè gli curano le ferite! Poi dice agli altri di andare senza di lui perché tanto si sente bene...e mentre lo dice sputa sangue :)
Angel Heart  02/04/2014 15:47:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hahahahah un grande. "Mi scriverai?", "Sì spesso", "Quanto spesso?".
E poi quando racconta la "favola" di Pinocchio attorno al falò!

Comunque un film che anche togliendo il fattore Van Damme mi ha divertito molto.