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MAGDALENE regia di Peter Mullan

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pier91     9½ / 10  16/07/2012 15:41:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spoiler presenti.

Scriveva Frank McCourt: "un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora."
Si è detto di tutto e di più su Peter Mullan e sulla validità delle sue fonti. Capricci inutili, il cinema non deve e non può mostrare la realtà, può solo suggerirla, denunciarla, stilizzarla raccontando una storia. Allo spettatore basta la consapevolezza che ciò che vede sia esistito, sia potuto esistere o potrebbe esistere. Riguardo agli atroci metodi educativi delle Case Magdalene non c'è negazione che tenga, si veda magari il documentario "Sex in a cold climate". C'è chi letteralmente ha scontato la morte vivendo.
Il film inizia sulle note di "The well below the valley" , ballata dal testo cupo e piuttosto scabroso, con non troppo velati riferimenti a padri che sono anche nonni o zii dei propri figli. L' ultimo verso è significativo: "Ma il Signore lassù può salvare la mia anima dall'inferno".
Sono quattro le ragazze dell'istituto su cui viene focalizzato lo sguardo.
Margaret, figura esile ed occhi grandi, è stata violentata dal cugino. E' così terrorizzata che preferisce la permanenza nella prigione ad un'occasione di libertà che, forse, ha il prezzo di un altro stupro. Esce poi dal collegio grazie all'aiuto tardivo del fratello, per lei un uomo vigliacco, come gli altri incrociati nella vita.
Bernadette, bella e ammiccante, è disposta a tutto pur di scappare via. Suo è l'occhio azzurro ed eroico impastato di sangue, suoi i capelli neri sciolti al vento nella sua ultima comparsa sullo schermo (un fotogramma splendido). Il bacio di Bernadette sulla fronte della vecchia internata è un momento di commozione infinita.
Rose, accusata di maternità oscena e dunque privata del figlio, è docile ma fortemente motivata. Evade insieme a Bernadette. La fuga naturalmente tarda ad arrivare, il coraggio è dovuto nutrirsi di una lunga attonita disperazione.
Crispina, anche lei madre illegittima, è una mente problematica. Il prete approfitta della sua ingenuità e abusa di lei ripetutamente, finché un guizzo di lucidità le permette di additare il carnefice: "Tu non sei un uomo di Dio" . Crispina diventa una presenza gravosa, viene rinchiusa in un manicomio e lì inizia a morire lentamente.
"Magdalene" mi ha fatto venire i conati di vomito. Mullan instilla nello schifo una tale dolcezza che il senso di disgusto ne esce rinforzato.
Clint Eastwood  16/07/2012 22:53:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
film profondo e ottimamente realizzato, bel commento
pier91  17/07/2012 00:12:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti, grazie
Crimson  20/07/2012 11:12:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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pier91  20/07/2012 14:21:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahahah bravo!