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QUEL CHE SAPEVA MAISIE regia di Scott McGehee, David Siegel

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  05/07/2014 15:05:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci devi pensare. Henry James subisce un trattamento post-moderno tipo Doppio sogno/Eyes wide shut di Schnitzler vs. Kubrick, ma la semplicità narrativa di questo Kramer contro Kramer tutt'altro che prevedibile fa pensare alla fine a certi film orientali, cinesi e coreani in particolare, al pathos che anima l'espressività di certe vicende quotidiane così note. A parte tutto, con una strepitosa Julianne Moore che lorda le sue nevrosi così bene, e intanto pensi al marito assente che proprio è un regolare, mentre la madre rock and roll sembra incapace di trasmettere l'urgenza affettiva imprevedibile ma sincera di chi vive in un mondo fuori dal comune...e alla fine l'obiettivo è pienamente raggiunto, non perché i genitori falsi sono migliori dei veri, ma perché è quel mondo da outsiders a prendersi le responsabilità che gli altri - non "altri" qualsiasi - non vogliono prendersi. Il film è un vero miracolo di pudore, di umiltà, di ambivalenza. La stessa che pretende il mondo di Daisie, soffocata da dimore piene di regali e giocattoli, eppure sommersa da un enorme senso di solitudine. La sua comunicativa respinge al mittente gli errori degli adulti, che continuano a proteggerla e ehm abusarla come se fosse non una figlia, ma una scadenza settimanale. E' un bellissimo film, magari forse un poco ingenuo nei quesiti a cui cerca di dare risposte. Nell'epilogo, la scelta cade proprio su di lei, mentre qualcuno parla ancora di "bei regali da scartare", indirizzo neutrale e un po' vile di un'indubbia incapacità materna