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LA SINDROME DEL TERRORE regia di Jeff Lieberman

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BlueBlaster     6½ / 10  10/04/2014 02:37:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Particolare pellicola praticamente sconosciuta...più thriller di denuncia che horror nonostante l'inquietudine di certe sequenze in specie nella parte iniziale.
Piuttosto grottesco in molte situazioni, tipo la scena finale in discoteca, ma molto più serio e concreto nello svolgimento delle indagini atte a risolvere il "mistero" che fa da perno al film.
Una globale denuncia all'uso smoderato di droghe (acidi di vario tipo) di cui non si conoscono gli effetti ne a breve ma sopratutto a lungo termine, una denuncia alla politica ipocrita e retorica oltre ad una denuncia chiarissima a tutta l'ex "società hippie"...i cosiddetti figli dei fiori che rinnegano al giorno d'oggi (ma parliamo di fine anni 70 e quindi un decennio dopo la loro epoca d'oro) il loro passato e le loro ideologie. Di questo cambio di rotta si fa portavoce il politico, ex spacciatore, che un tempo vendeva droga pericolosa ed ora vende fumo agli elettori...quasi una metafora di come i vertici della politica vogliano "controllare" le masse con false promesse ma sopratutto con droghe allucinatorie.

Il film narra gli effetti collaterali, a distanza di un decennio, a danno degli assuntori di una potente varietà di LSD dal nome BLUE SUNSHINE (che da il titolo originale al film)...costoro soffrono di forte emicrania, paranoie che poi sfociano in attacchi di violenza inaudita ed omicida ma sopratutto sono vittime di alopecia totale!
Vedremo così il protagonista investigare per scoprire a fondo la causa di questa isteria di massa, chi ne fu l'artefice ma sopratutto la sua paranoia nel guardarsi intorno e nel non sapere di chi fidarsi (emblematici gli sguardi alla testa per capire se le persone indossino un parrucchino):

Jeff Lieberman si distingue, ma anche no, dagli altri registi di B-movie e cerca similitudini con il Cinema dei primi Cronenberg ("Il Demone sotto la pelle" e "Rabid")...senza farsi mancare accenni alla filosofia di Romero (anch'esso chiaramente dedito alla denuncia socio-politica nelle sue pellicole). Inutile poi non trovare anche qualche legame con quel che sarà "Essi Vivono" di Carpenter...insomma il pericolo viene dall'interno ed è in mezzo a noi, gli errori commessi nel passato tornano a farci visita.
Il succo del film è ancora una volta la società che genera mostri!
Il regista dirige piuttosto bene, nonostante diverse pecche nel montaggio tipiche di certe produzioni di quell'epoca, e la qualità media del film è discreta...il trucco fa la sua parte anche se purtroppo si calca troppo poco la mano nello splatter.
Ci sono tre o quattro momenti inquietanti (l'inizio, la madre impazzita con i figli, il protagonista che entra nella scena di un omicidio ecc...), un climax abbastanza riuscito ed un cast funzionale anche se non eccelso.
Non è sicuramente un capolavoro ma, pur risentendo dei tanti anni sul groppone nello stile, è un qualcosa di diverso che merita sicuramente una sbirciata se vi piacciono le rarità dell'epoca.