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CANEPAZZO regia di David Petrucci

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     3 / 10  07/04/2014 15:17:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non c'è nulla da fare, il cinema italiano di genere ancora una volta non riesce a rialzarsi dalle sue ceneri. La causa è la manifesta inettitudine nel creare qualcosa che abbia la dignità di essere accostato a un filone purtroppo da troppo tempo esiliato in un ingiustificato limbo. Qualche piccolo passo in avanti si è visto negli ultimi anni (Alemà, Zuccon, Bianchini, Zampaglione, Manetti Bros, ecc...), ma il lavoro di David Petrucci riesce a soffocare qualsiasi moto di speranza.
Nessun nuovo ausilio giungerà in dote alla lenta e faticosa ripresa dal ridicolo "Canepazzo", (pare) ispirato a fatti realmente accaduti verso la metà degli anni 80 a Roma. Il protagonista è un inafferrabile serial killer mascherato in maniera inquietante, capace di uccidere parecchie persone seguendo un modus operandi spiazzante ed uno schema in apparenza casuale.
Totale l'assenza di scene efferate nonostante si possa pensare il contrario dopo la prima sequenza, tra l'altro gradevole omaggio ai bei tempi che furono. Poi solo una gran pena miscelata a noia e momenti ilari scatenati da questo vero e proprio scempio; storia forzatissima mai capace di coinvolgere, con a corredo dialoghi di banalità disarmante e attori mai convincenti. Mal gestiti i due piani temporali su cui si snoda la vicenda, e la sceneggiatura mostra passaggi a dir poco lacunosi offrendo un movente plausibile ma con sviluppi decisamente illogici. Giungere all'identità dell'assassino poi è piuttosto semplice.
I limiti di budget e il taglio da miseranda fiction televisiva fanno il resto.
Si segnalano veloci apparizioni per due celebrità del cinema tricolore: inutile quella di Franco Nero, imbarazzante quello di Tinto Brass.