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BLACK MIRROR - STAGIONE 1 regia di Otto Bathurst, Euros Lyn, Brian Welsh

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julian     9 / 10  12/10/2014 17:42:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE PRESENTI SPOILER

Black Mirror propone sei visioni alternative di un unico tema: la tecnologia e le sue derive, il nero riflesso di una vita sempre più hi-tech.
Ci si accorge ben presto, guardando man mano gli episodi, che non si tratta propriamente di una serie di fantascienza e che non vedremo robot volanti quanto piuttosto realtà - quale più, quale meno - pericolosamente familiari alla nostra, un segnale che lo scenario di deriva esiste già.
Altro aspetto positivo è la neutralità della visione e il distacco assoluto da qualsiasi posizione, che facilitano la messa in evidenza di ogni aspetto del problema.
Prima di parlare di Black Mirror pensiamo a cosa siamo oggi e chiediamoci se non saremmo fantascienza agli occhi di un uomo di un secolo fa: informazioni che viaggiano da tutto il mondo e ci arrivano sulla mano, reclame che pubblicizzano ogni tipo di bene, numerose altre vite virtuali. L'età del consumo è già una distopia, non serve andare troppo in là con l'immaginazione per capire cosa possiamo diventare.

Messaggio al primo ministro: voto 8
Black Mirror si apre nell'abbottonata Londra re(g)ale e già scoprire un'ambientazione così compatibile con l'oggi ci dà delle inquietudini.
Quarantaquattro minuti serrati in cui il Primo Ministro inglese viene messo sotto scacco da un ignoto e costretto all'umiliazione pubblica, facendo emergere le pericolose conseguenze della "democrazia" del web, come consentire a qualsiasi illustre sconosciuto di ribaltare le gerarchie del mondo reale. E' intuitivo capire quanto più siano a rischio i personaggi importanti e potenti in un quadro così sovraesposto all'informazione sciacalla e in cui tutti sono "socialmente" connessi.
Un po' meno avanguardistica, ma sempre benvenuta, l'immagine di un'umanità che non riesce a smettere di guardare, anche – e soprattutto – quando va in scena lo scandalo o l'agghiacciante, che non si trattiene dal giudicare cose per le quali non vorrebbe essere giudicata e che si accontenta di deificare e mandare alla gogna, con le sue turbe morali isteriche, il governatore di turno.
Il colpo di grazia finale è riconoscere il responsabile in Carlton Bloom, distrattamente presentato nel film come artista del Tate, e riconsiderare quello che era parso l'atto di un esaltato come opera d'arte in fieri, perché per una società dai problemi sempre più complessi serve un'arte altrettanto complessa, che in quattro dimensioni, sfruttando i fenomeni di massa ormai facilmente manipolabili, restituisce allo spettatore, o meglio al partecipante, l'immagine e l'interpretazione della società.
Come in quasi tutti gli episodi di Black Mirror, per me c'una voluta doppia opzione di lettura:
una, più alla lettera, ci permette di vedere questo pilot come un brillante esempio di nera satira inglese con poche e studiate esasperazioni; l'altra, metaforica, suggerisce che il tanfo è già nell'aria e che dovremmo osservarci intorno con più attenzione. L'era del web non concede privacy né segretezze, sbatte la tua vita privata in pubblico e con il tuo consenso, ed è adesso.

15 milioni di celebrità: voto 9,5
In realtà il titolo originale fa riferimento ai 15 milioni di meriti, ossia i punti necessari per comprare la speranza di una vita meno degradante. L'incubo del secondo episodio è costituito dal fatto di essere visivamente così lontano ma profondamente così vicino.
Gli uomini vivono rinchiusi in scatole fatte di schermi, pedalano tutti i giorni per raccogliere punti con i quali comprare sciocchezze ed hanno, come unica possibilità di scalata sociale, la costosissima lotteria di un talent show, che però non è una reale uscita dal tunnel, bensì una via più comoda che continua a reinserirli nel sistema, fondato sull'intrattenimento e sulla finzione.
Se non siamo ancora arrivati al punto da farci sostituire con avatar da vestire e truccare, è vero anche che abbiamo riempito la nostra vita di gadgets e futilità, alle quali qualcuno dall'alto ci ha saputo far assuefare rendendole, di fatto, indispensabili. La deriva dell'essere umano non può essere avvertita perchè nel frattempo le armi di distrazione di massa ci dicono che tutto va bene e ci fanno stare sereni.
E così, quand'anche un individuo provi a ribellarsi alla cosa, viene subito inglobato da un sistema che è più solido e intelligente di lui, finendo, come Bing, a lavorare per esso in cambio di una condizione più dignitosa.
E' il più distopico e cupo della serie, ma anche il più intenso da un punto di vista emozionale perchè il gesto umano appare una piacevole sopravvivenza in un mondo in cui i led sostituiscono la luce naturale e in cui il bene collettivo è rimandato ad oltranza in luogo di un bene personale e temporaneo.

Ricordi pericolosi: voto 9
Alla base dell'ultimo capitolo della prima stagione c'è un'innovazione per fortuna ancora lontana sia tecnologicamente sia eticamente: un chip sottocutaneo che registra la nostra intera vita.
Pro e contro di questa novità sono presto svelati: si può vedere e rivedere quel momento focale da cui dipende la nostra carriera lavorativa per interpretare meglio l'accaduto e si può analizzare al dettaglio la propria relazione sentimentale fino a livelli ossessivi e paranoici per vedere se qualcosa non va; nel frattempo, mentre i ricordi scorrono proiettati sulla retina, il mondo là fuori si muove e va avanti.
Non penso che gli odierni mezzi multimediali per intrappolare i ricordi siano un campanello d'allarme, penso che a livello metaforico questo sia un racconto d'amore comunque valido: quando l'autenticità del rapporto si spegne, non rimane che "accontentarsi" del suo ricordo. Struggente la scena di Liam mentre rivede la Ffion del passato muoversi per casa.
Fondamentali le interpretazioni attoriali per capire l'intimità dei personaggi.

Prima stagione di livello altissimo, difficile trovare un aspetto mal curato o banalizzato, una visione irrinunciabile, pur nella sua tragicità.
-Uskebasi-  12/10/2014 18:08:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho rivisto proprio l'altro ieri il secondo e il terzo episodio, perché sono i miei preferiti.
15 millions fa paura, annienta ogni speranza anche della più piccola rivoluzione, tutti abbiamo un prezzo...
Del terzo, tra le altre cose che hai detto, io sottolineo la magnifica recitazione dei 2 protagonisti, valorizzata al massimo da dei dialoghi che più reali non si può. Pure questo è un episodio che mette i brividi, che dimostra il quasi inevitabile declino delle relazioni, e lo fa anche con i soli sguardi da ricordo a ricordo.
julian  12/10/2014 18:33:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo, secondo e terzo episodio sono i migliori, anche se Waldo sta spingendo per subentrare in seconda posizione.
-Uskebasi-  13/10/2014 17:17:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pensa che a me Waldo è forse quello che mi è piaciuto di meno. Parlo comunque di un 7,5 eh...
hghgg  12/10/2014 20:42:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
15 Millions è una di quelle cose che mi ricorda e mi ricorderà sempre perché amo così tanto la fantascienza (distopica ma ormai è una precisazione superflua). Terrificante, sconvolgente, un capolavoro, vero. Gli altri due episodi ci vanno vicino e questa prima mini-serie è una delle cose migliori prodotte nella fantascienza e in generale nel cinema/tv negli ultimi vent'anni almeno. Il tutto confermato dalla seconda mini-stagione, inferiore a questa forse ma decisamente buona.