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BORIS - STAGIONE 1 regia di Luca Vendruscolo

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hghgg     8½ / 10  21/04/2014 23:02:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perfettamente d'accordo con il commento di elio e già mezzo punto in più soltanto per l'idea di base della serie: una serie tv nostrana che parodizza, ironizza e prende sonoramente (ma sonoramente davvero) a calci nel deretano il mondo della televisione e della fiction italiane dall'interno, mostrando il mondo dietro le quinte nella realizzazione di una fiction intitolata "Gli occhi del cuore" (un "best of" di tutta la mondezza sparsa per la nostra televisione). Ipocrisie, approssimazione, raccomandazioni, corruzioni, intrecci politici, scarsa professionalità, qualità azzerata, contante come unico sovrano, rassegnazione a perdere ogni amore e rispetto per il proprio lavoro. "Boris" smonta dall'interno il mondo televisivo italiano delle "fiction" mostrando la feccia dal quale sono composte letteralmente da capo a piedi, mostrando le brutalità e le meschinità che girano nel cuore della televisione italiana, quella che il pubblico bue non vede, quella che sta dietro le quinte. E la satira di "Boris" non si limita a questo, a volte si allarga sapientemente verso la satira politica e sociale e lo fa con gusto e tatto invidiabili. Un prodotto splendido e assolutamente unico nel panorama televisivo italiano per qualità e idee, superiore di varie spanne anche al pur discreto "Romanzo Criminale".

Una serie cattivissima e coraggiosa che tra l'altro valorizza e utilizza meravigliosamente una serie di personaggi tra attori non proprio fenomenali (Sermonti, la Crescentini) o comici-cabarettisti-personaggi di spettacolo (i Guzzanti) facendoli rendere molto molto bene. Pannofino davvero eccellente mattatore e sorpresa vera, si confermerà anima di questa serie anche nelle due stagioni successive. Eccellente interpretazione al solito delle occhiaie di Carolina Crescentini (grazie, Nonciclopedia) perfettamente in parte e molto espressive. Ma convincente anche lei, davvero perfetta nella parte della cagna maledetta (chissà perché). Sermonti si trasforma in uno dei personaggi migliori della serie, eccellente attore montato, idiota e senza talento. Caterina Guzzanti tra "Boris" e "Sostiene Bollani" ha cominciato a starmi parecchio simpatica devo dire, e pure lei è utilizzata molto bene. Da segnalare anche Antonio Catania, mitico caratterista dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo. La regia gestisce benissimo la coralità del cast e delle interpretazioni e ci sono tante scene e puntate memorabili. "Exit Strategy" l'ho trovata sublime, con la scena del corto sulla formica rossa splendida ed è una delle puntate più sottilmente perfida di tutta la stagione con la mezza-reunion de "Un medico in famiglia" che è proprio degno bersaglio di "Boris"). Ma anche la puntata del fan disabile, o quella del regista che ha lavorato con Kubrick e Lynch. Splendido l'episodio "Una giornata particolare" quello di Glauco e Albino, con un Tirabassi in forma smagliante, mai visto così.

Proprio il livello della scrittura, mai in calo, delle idee comiche, delle gag e delle tante situazioni amare sparse per la stagione sono le cose migliori. Ripeto, "Boris" è una serie che fa si ridere molto, ma a volte spiazza per l'amarezza, la cupezza e la cattiveria che volutamente trasmette. Senza tralasciare però mai l'ironia e le risate. Cattiveria e risate, amarezza e ironia, una commedia nerissima e piena di spunti.

I tanti e riusciti tormentoni di Renè/Pannofino ("Alla càzzo di cane" è una roba bellissima nel suo contesto) e degli altri personaggi (le uscite di Stanis/Sermonti sono esilaranti il suo "troppo italiano" "Shakespeare è troppo italiano" un momento bellissimo), le tante riuscite e memorabili macchiette (Biascica e Duccio su tutti) le tante gag (i momenti a casa dei tre sceneggiatori de "Gli occhi del cuore" mi fanno quasi piangere dalle risate anche perché certi sceneggiatori me li sono sempre immaginati così) e i tanti, tantissimi momenti amari e di sconforto che c'ho trovato. E davvero, a parte forse Itala, non c'è un personaggio che non sia riuscito, da quelli più "leggeri" (come Alessandro lo stagista o Arianna, che però la Guzzanti rende memorabile, trasformandola in una degna colonna della serie) a quelli più devastanti. Così come non c'è una puntata che sia meno che buona, con diversi episodi a sfiorare il capolavoro, sceneggiature splendide, satira, ironia e cattiveria a profusione.

Una grande serie "Boris"e citando il finale della seconda stagione dico che con serie come queste "Un'altra televisione è possibile".

"Alla Càzzo di cane" è un inno indimenticabile, urliamolo ogni volta che ci capiterà per caso di vedere il nuovo promo de "Un medico in famiglia 67".
elio91  22/04/2014 12:45:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sottoscrivo anche gli spazi.
hghgg  22/04/2014 15:48:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Deng Iù :)