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OCULUS regia di Mike Flanagan

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steven23     7½ / 10  05/08/2014 20:34:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che piacevole sorpresa questo "Oculus"... direi decisamente superiore alle aspettative che mi ero fatto prima della visione. Quali erano queste aspettative? Beh, tutto sommato le solite che mi faccio quando mi appresto a vedere una pellicola horror recente, specie se non risulta essere semisconosciuta... film commerciale (non sempre la cosa mi dispiace), carico di colpi di scena (spesso telefonati) ma privo di una regia e un cast degni di nota.
Non credo che, nel caso specifico, abbia impiegato molto a ricredermi. Anzitutto il film è girato davvero bene, benissimo se si considera lo standard a cui ci ha abituati il genere in questi ultimi anni; regia e montaggio risultano assolutamente impeccabili e Flanagan riesce a offrire parecchie inquadrature degne di nota, certe in grado di donare una discreta inquietudine anche senza il bisogno del colpo di scena.
Ma il film non è solo questo.
Sì, la vicenda è piuttosto nota e il particolare dello specchio mi ha subito riportato a "Riflessi di paura"... però, come ho già detto in altri casi, alla storia si può rimediare con una buona realizzazione. Ed è ciò che è stato fatto in questa pellicola. Come?
Mi vengono in mente i buoni dialoghi, alcuni utili per comprendere a dovere la componente psicologica dei personaggi... mi viene in mente quella colonna sonora sempre che nella seconda parte costituisce un sottofondo quasi costante alle disavventure dei protagonisti.
E soprattutto non posso tralasciare il vero pezzo forte, la narrazione su due piani temporali nettamente distinti. Presente e passato della famiglia Russell si alternano con grande scorrevolezza e ci aiutano a sistemare pian piano i pezzi del puzzle. La cosa ancor più interessante, però, è ciò che avviene con lo scorrere dei minuti... d'un tratto gli incubi di passato e presente non si limitano più a rappresentare due storie che, seppur accadute nel medesimo luogo, risultano essere separate da più di dieci anni; no, all'improvviso tutto sembra scindersi in un unico, delirante incubo dal quale i due protagonisti non appaiono in grado di uscire. Ciò che accade è realtà o semplice illusione? E come distinguere l'una dall'altra?
A tal proposito l'ultima mezz'ora è davvero da seguire tutta d'un fiato.
Sul finale potrei dire che l'avevo immaginato con notevole anticipo e realizzato nello svolgimento una trentina di secondi prima che si concretizzasse. Però, col senno di poi, ammetto che risulta comunque niente male... una sorta di ritorno al principio; non aggiungo altro per evitare spoiler.
Spenderei anche qualche parolina sul cast che, una volta ogni tanto, non scade nel totale anonimato. Brilla su tutti la Sackhoff, questo malgrado non avesse un ruolo da protagonista... e risulta molto convincente anche la piccola Basso; un po' meno i due interpreti dei ragazzi da adulti, ma lo stesso accettabili, così come il padre.
In conclusione direi che il voto più giusto potesse essere il sette, ma il mezzo punto in più ci sta benissimo, se non per la trovata della narrazione almeno per il semplice fatto che si è tentato di realizzare qualcosa di diverso.
E, per quanto mi riguarda, il tentativo è andato a buon fine!