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GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI regia di Garth Jennings

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Beefheart     6½ / 10  05/06/2007 17:07:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non-sense fanta-comico, nemmeno troppo divertente, che scherza sul senso dell'umanità e della vita. In una galassia affollata di mondi e creature all'avanguardia, si ripropongono, pari pari, le stesse brutture terrestri; così avviene che mentre il protagonista, Arthur, sulla terra, si sdraia inutilmente davanti ai buldozer per difendere la sua casa dall'abbattimento programmatico, causa esproprio per costruzione nuova tangenziale, dallo spazio arrivi una squadra intergalattica di demolizione, con il compito di eliminare il pianeta terra causa passaggio nuova autostrada interstellare. Le proteste degli umani sono simili a quelle di Arthur e, similmente, rimangono inascoltate; troppo tardi per protestare: d'altra parte la documentazione relativa alla demolizione della casa di Arthur era disponibile alla consultazione nei pubblici uffici e, se pure dimenticata in qualche scantinato, avrebbe potuto essere tranquillamente esaminata. Parimenti, il modulo di approvazione per la distruzione della terra, firmato dal presidente della galassia, era depositato ed "esposto" sul tal pianeta e sarebbe bastato prenderne visione, ma nessun terrestre se ne è mai degnato. Detto fatto: in un attimo vengono piazzate cariche esplosive su tutta la crosta terrestre e... puff! La terra non c'è più.
Per somme fortuna e sorpresa di Arthur il suo migliore amico, Ford, è un esperto autostoppista galattico che, in perenne spostamento e impegnato a redigere la sua "Guida galattica per autostoppisti", decide di portarlo con lui sfruttando un passaggio dei demolitori stessi. Da qui partirà un viaggio allucinante che, regolato dal vademecum di Ford, condurrà sino all'incontro con colui che, con naturalezza e semplicità, spiegherà ai protagonisti il perchè e il percome della terra e dei suoi abitanti.
Che dire? Una commediola che per demenzialità può ricordare lo "Space-ball" di Mel Brooks, più impegnato e pretenzioso ma meno divertente. Suggestiva l'immediatezza e la semplicità con la quale viene rappresentata l'istantanea e quasi indolore disintegrazione terrestre. Non male nemmeno la caratterizzazione dei personaggi, tra cui il robot depresso. Meno bene la recitazione. Quanto alla sceneggiatura, come già detto, alcune buone trovate (eccezionale la scena della balena che precipita nel vuoto), pur perdendosi in una lungaggine di situazioni e sketch iper-demenziali abbastanza innocui, rendono valido un prodotto altrimenti noioso e banalotto.