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E FU SERA E FU MATTINA regia di Emanuele Caruso

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     7½ / 10  11/06/2014 01:51:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessantissimo caso di film prodotto "dal basso" grazie al "crowfounding" (ovvero alla sottoscrizione on-line di tante piccole quote del progetto fino al raggiungimento dell'obiettivo economico prefissato), distribuito in giro per l'Italia grazie al passaparola e all'affitto delle singole sale che lo proiettano, promosso da un semplice quanto efficace marketing sui social network, realizzato con una tenacia e uno spirito di sacrificio (ma anche di solidarietà) che andrebbero premiati da soli, "spunta" in programmazione d'improvviso, spesso per un giorno solo, spesso legato a un evento locale. E' così che ho avuto la fortuna di poterlo vedere in una delle sale della mia provincia, in una serata davvero affollata come sempre più di rado si vede al cinema.
Diciamo subito che il film merita la visione, pur con tutti i limiti di un'opera prima perdipiù realizzata in straordinaria economia. E se è riuscita ad arrivare alla nomination per i David di Donatello...
La citazione biblica del titolo serve a descrivere il film: in un paesino delle Langhe piemontesi (ma potrebbe benissimo essere uno qualsiasi dei nostri piccoli borghi sparsi in tutta Italia), in cui la vita incede con lentezza e ripetitività, piomba come fulmine a ciel sereno la notizia di un imminente spegnimento del sole. A lungo nascosta, la notizia non può più essere tenuta segreta dalle autorità che addirittura fissano la data della fine del mondo a 50 giorni: cosa succede agli abitanti di questa località in questo ristretto lasso di tempo?
Il film si incentra sui sensi di colpa e sulla rimozione che esplodono inesorabili negli abitanti del paesino: dall'eccentrico ma umanissimo parroco, alla coppia convivente e per questo non accettata dagli altri abitanti, da un misterioso ragazzo ribelle che abita insieme al parroco, fino al matto del paese, tutti devono fare i conti e risolvere i loro sensi di colpa anzitutto con se stessi.
Il giovane Emanuele Caruso è davvero bravo a tratteggiare gli abitanti del paese con i loro caratteri e le loro storie ed è bravo a descrivere il protagonista assoluto della pellicola, cioè il parroco. Purtroppo questa sua bravura non si vede invece nei personaggi secondari, lasciati un po' a se stessi e non tutti ben interpretati. Peccato perché soprattutto la coppia convivente non accettata avrebbe meritato molto più spazio.
Se Caruso dichiara apertamente di rifarsi al cinema di Giorgio Diritti, di questo non ha ancora sviluppato il senso corale dei personaggi e soprattutto manca ancora di una visione d'insieme: va bene che la annunciata fine del mondo doveva restare una "scusa" per parlar d'altro, tuttavia un minimo di verosimiglianza non avrebbe guastato. Il punto debole di questo film è, infatti, la sceneggiatura (oltre alla interpretazione dei personaggi secondari, davvero non all'altezza); il co-sceneggiatore Marco Domenicale (bravissimo invece in alcune sequenze del film) non riesce a dar conto di un clima segnato dalla tragedia imminente perdendosi in un falso finale virtuosistico che ci poteva esser tranquillamente risparmiato.
I punti di forza, invece, che ne fanno un film comunque pregevole risiedono nella caratterizzazione dei paesani (in questo Caruso dimostra tutte le sua capacità, la sua sensibilità e la sua vicinanza al cinema di Diritti), nel riuscitissimo personaggio principale del prete "anticonformista" (un ottimo Albino Marino), nel ritmo lento e solenne, ma soprattutto nella straordinaria fotografia in HD (che non fa rimpiangere affatto la vecchia pellicola, anzi!) dell'esordiente Cristian De Giglio e nella bellissima, coinvolgente, solenne o minimalista (a seconda dei casi) musica di Remo Baldi, autentica sorpresona di questa opera prima.
Decisamente da vedere e da riflettere, ci permettiamo di suggerire a Caruso di curare molto di più le sceneggiature, di avere il coraggio di uscire dalle canoniche e di non aver paura di affrontare temi e personaggi più difficili e di spessore: talento e soprattutto sensibilità non gli mancano, deve solo affinarle. Intanto godiamoci questo inaspettato piccolo gioiellino indipendentissimo!
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  11/06/2014 01:57:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dimenticavo di segnalare che la programmazione è reperibile sul sito www.efuseraefumattin.altervista.org/
actarus321  08/07/2020 10:41:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sei parente del regista??