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SENTENZA DI MORTE regia di Mario Lanfranchi

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daniele64     6 / 10  06/08/2021 16:02:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un pistolero comincia a vendicare l' uccisione del fratello inseguendo ad uno ad uno i suoi quattro assassini ... Questo è uno spaghetti Western piuttosto curioso ed anomalo . Tralasciando il fatto che è uno dei tanti che è stato distribuito all' estero con un titolo che lo collegava fittiziamente alla pseudo-saga di Django , si tratta di uno dei pochi film diretti dal parmense Mario Lanfranchi , eclettico personaggio che veniva dal mondo della Lirica . E queste sue origini artistiche si notano benissimo nella teatralità della trama , trattata come se fosse la storia di una vendetta in quattro atti , e nell' importanza dei dialoghi a dispetto spesso della più classica azione , ridotta a qualche sparatoria di routine . Il protagonista è il semisconosciuto americano Robin Clarke , qualche somiglianza con Clint Eastwood , gran pistolero e bevitore di latte a causa del fatto che , quando morì il fratello , egli non potè aiutarlo perchè era ubriaco . Ma il punto di forza del film sono i suoi quattro antagonisti , interpretati da attori di gran nome . Si comincia con l' hollywoodiano Richard Conte , debole ranchero braccato sadicamente nel deserto , e si prosegue con l' eccellente Enrico Maria Salerno , raffinato pokerista sconfitto sul suo terreno , con il grifagno Adolfo Celi , che ha il personaggio più debole e l' episodio più ingenuo , ed infine con Tomas Milian , in versione albina ed istrionescamente epilettica . Bella fotografia di Antonio Secchi e discreta e variegata colonna sonora di Gianni Ferrio . Una pellicola elegantemente barocca ma parecchio bizzarra e paradossale . A conti fatti , gli do 6 .