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STAR WARS: EPISODIO III - LA VENDETTA DEI SITH regia di George Lucas

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Dom Cobb     8½ / 10  13/06/2017 23:40:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Repubblica lentamente si sta sgretolando in una guerra civile apparentemente senza fine contro le orde di Separatisti capeggiati dal Conte Dooku; tuttavia, il colpo di grazia arriva quando il giovane Anakin Skywalker entra in rotta di collisione con l'ambiguo Cancelliere Palpatine il quale, rivelandosi come il Signore Oscuro dei Sith, gli promette poteri illimitati...
Nel corso di quasi tre decenni, la saga di Star Wars, creata dalla mente creativa e sempreverde di George Lucas, si è evoluta ed espansa pezzo per pezzo, e solo con l'arrivo di quest'ultimo, sesto episodio (terzo in ordine cronologico) l'autore è capace di chiudere il cerchio e completare la storia che aveva visionato fin dall'inizio. La pressione e la soddisfazione per essere arrivato al punto cruciale della storia si fanno sentire, dato che per molti aspetti questo La Vendetta dei Sith è, dei prequel, quello che più si avvicina al livello degli originali.
Sul versante tecnico, si continua a viaggiare su livelli ottimi: fin dal primo minuto, quando due speeder scorrazzano tutt'intorno al pianeta assediato di Coruscant facendosi largo fra flottiglie di navicelle e incrociatori, il livello di spettacolarità s'impenna e si raggiungono vette che neanche i precedenti episodi nei loro momenti migliori avevano raggiunto.


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Certo, rivisti oggi, gli effetti speciali mostrano un po' la loro età, e di tanto in tanto un abuso eccessivo delle tecniche digitali da' un po' l'impressione di star guardando un videogame piuttosto che un film vero e proprio, ma la passione e la creatività sono tali che è impossibile fargliene una colpa. Inoltre, è confortante sapere che set e costumi sono, seppure in minima parte, veri e non prodotti da un software.
Per quanto riguarda la trama, qui si raggiunge la parte succosa della storia, e questo lo sa anche Lucas: ecco dunque che il geniaccio decide di sforzarsi e tira fuori una sceneggiatura condita di dialoghi leggermente più ispirati del solito, anche se le sezioni romantiche e quelle con maggior pathos ancora fanno sorridere più che altro. Ma la vera carta vincente è il modo in cui la storia in sé viene raccontata visivamente e a livello di struttura, il modo in cui vengono mostrati i dettagli di avvenimenti di cui già conosciamo l'esito. E le scelte narrative donano al tutto una complessità davvero ammirevole. Le motivazioni che spingono Anakin Skywalker ad abbracciare il Lato Oscuro della Forza, in minima parte diffidenza verso i Jedi, ma soprattutto il desiderio di salvare una persona amata, annullano il rischio di rendere il personaggio bidimensionale o macchiettistico; e lungo la strada, Lucas riesce, tramite scene di incredibile potenza e maestà, anche a sbilanciarsi su messaggi più o meno politici che ben si sposano con i toni insolitamente dark e cupi del film.


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Il ritmo narrativo non risente della molta carne messa a fuoco, anzi: azione più presente che negli altri capitoli e momenti di riflessione vengono bilanciati sorprendentemente bene. E ad aiutare ci sono anche delle notevoli performance attoriali, con Hayden Christensen qui al suo meglio, soprattutto per quanto riguarda le espressioni facciali. Fra gli altri, quasi tutti trovano il tempo di farsi notare in positivo, anche se neppure un al solito eccelso doppiaggio italiano riesce a coprire alcuni momenti involontariamente sopra le righe che ormai conoscono tutti. L'unico neo è l'apparizione di personaggi dal grande potenziale estremamente sottosfruttati, se non totalmente messi da parte e ridotti a comparse, ma visto che la storia principale non riguarda loro, immagino di non potermi lamentare troppo.


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A contornare quella che è a tutti gli effetti una tragedia e a rendere l'atmosfera ancora più dark e seriosa, c'è la colonna sonora del maiuscolo John Williams, che qui firma probabilmente la sua ultima colonna sonora veramente degna di essere ricordata.
La Vendetta dei Sith chiude in gloria una saga (o almeno, una parte di essa) che, tra i suoi alti e bassi, ha accompagnato generazioni intere e continuerà a farlo ancora in futuro. Al netto di problemi che possono essere liquidati più o meno facilmente, l'operazione di raccontare la caduta di un eroe e la sua trasformazione in cattivo è assolutamente riuscita, e ci da la possibilità di goderci per intero una storia che, in fin dei conti, non è altro che un insieme dei temi più fondamentali e universali della narrativa e dell'umanità in sé: religione, avidità, paura, amicizia, coraggio, forza interiore e sacrificio... tutto questo e molto più in un unico, epico dramma galattico dai mille e più mondi strani e bizzarri, dai personaggi di universi lontani eppure così profondamente familiari.
Chapeau.