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BLUE RUIN regia di Jeremy Saulnier

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  16/03/2015 11:02:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In "Blue Ruin" è evidente la volontà di realizzare un revenge movie rielaborando l'architettura narrativa e i dettami tipici del genere.
Il film di Jeremy Saulnier è infatti costituito da tempi dilatati, dominato dai silenzi, dall'immobilismo, per poi infiammarsi momentaneamente attraverso squarci surreali in cui la violenza prende il sopravvento.
Lo stesso protagonista (azzeccatissimo il volto smarrito del poco noto Maicon Blair) non è il solito uomo d'azione tutto muscoli e gran cervello capace di fronteggiare anche la più disperata delle situazioni, è invece un ex adolescente impaurito, deciso a vendicarsi per il dolore subito col quale ha dovuto convivere per anni riducendosi ad un emarginato, esiliato a vivere d'espedienti nella carcassa di una vecchia Pontiac posteggiata suggestivamente di fronte l'oceano.
Appare giustificata con accortezza l'esigenza di uccidere chi anni prima assassinò i suoi genitori. La necessità è impellente, lo scorrere del sangue e l'annullamento del colpevole è l'unico mezzo per riparare il torto e trovare la catarsi. Il problema cui dovrà far fronte sta nel fatto che il suo obiettivo non è solo, bensì spalleggiato da una famiglia altrettanto avvezza all'uso delle armi.
Il dramma del protagonista si fonde bene con atmosfere grottesche, alcuni passaggi eccessivamente statici però non rendono la visione sempre entusiasmante. I dialoghi sono ridotti al minimo, mentre la messa in scena non risente affatto del budget contenuto (si vocifera riguardo un'operazione di crowdfunding a quanto pare andata a buon termine).
Pellicola atipica a forte connotazione "indie", complessivamente riuscita nell'inaridimento dei lati più adrenalinici del filone.