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LA SIGNORA DI SHANGHAI regia di Orson Welles

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Ciumi     8 / 10  04/11/2009 11:50:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Poca importa per la storia stramba e intricata; ma importa più per la bravura con cui essa viene raccontata.
La capacità di Welles di dipingere i suoi personaggi, calandoli in atmosfere che si trasferiscono dalle ambientazioni noir a quelle d’un incubo, è straordinaria.
Per ogni soggetto usa una tempera diversa. Le asfissianti conversazioni ravvicinate tra Grisby e Michael, concentrano tutta l’ambigua tensione che pervade la pellicola.
E’ curiosamente proprio Michael, il personaggio interpretato dallo stesso regista (che solitamente è quello più interessante), forse il meno riuscito.
I luoghi divengono cornici barocche e movimentate, bizzarri fondali che fanno d’accompagnamento alle azioni di queste persone-pescicani.
Suggestivo l’incontro all’acquario. Meraviglioso il finale tra gli specchi, con l’immagine moltiplicata dei due “diabolici” che si puntano le pistole. Una sequenza che da sola varrebbe senza dubbio l’intera visione.