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FANNY & ALEXANDER regia di Ingmar Bergman

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  04/08/2007 01:01:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Temo di non aver mai assistito alla versione integrale, ma a quella che è stata trasmessa in due puntate nel passaggio alla televisione... italiana.
Abbastanza per comprendere quanto questa rilettura (libera ma non troppo) di Nabokov sia uno dei massimi vertici e la summa assoluta dell'arte Bergmaniana, quella che a volte anch'io ho avuto difficoltà ad accettare e amare incondizionatamente (un mondo troppo... borghese, il suo, per i miei istinti selvaggi).
Grande, grandissimo film, con sfumature che meriterebbero una settimana di discussioni, un grande affresco-parabola e, insieme, un Diadema finalmente composto dove ossessioni e verità del regista svedese trovano la loro strada definitiva (come nel magnifico e agghiacciante epilogo del patrigno - degno di un'incrocio tra i Grimm e Freud - in quell'ottica dove realtà e occulto si avvalano della personalissima visione del regista.
Un solo dubbio tra i vaghi ricordi: quell'attore favoloso non era forse Gunnar Bjonstrand (sicuramente l'ho scritto male)?
Crimson  08/08/2007 17:08:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sì Gunnar Bjornstrand, qui se non erro alla sua ultima interpretazione.

Ne approfitto per dirti qui che i BS sono stati i pionieri del doom (che c'entra il dark), sia il doom cosiddetto 'traditional' (st. vitus, pentagram e affini - che personalmente non mi piacciono - che l'epic doom ottantiano dei candlemass che di parte di quello novantiano, e trovo a volte sconcertante come si cerchi di far risalire le radici del death/doom britannico dei primissimi anni '90 (la famosa triade) a fenomeni death tardottantiani tipo Bolt Thrower o gli stessi australiani diSEMBOWELMENT (che han tutt'altre radici grind tra l'altro) e non alla chiarissima influenza sabbathiana.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  08/08/2007 18:12:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh sì che c'entra con Bergman...? Comunque tra gli emuli amo i Cathedral ... il dark non c'entra ma nel metal si possono trovare entrambe le influenze v. Type O Negative che si rifanno sia ai Joy Division che ai Sabbath oggi le etichette non hanno più molto senso
Crimson  09/08/2007 01:55:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è che non mi andava di rispondere tra quei ******** di cui il forum trabocca. Anche a me per chiare ragioni storiche inevitabilmente piacciono i Cathedral, ma solo i primi, e sia 'in memorium' (poi rieditato in 'in memoriam') uno dei capolavori tra i demotape metal che il fondamentale 'forest of equilibrium' si riallacciano al discorso che ho approntato. In fondo mi sono sentito di risponderti anche per testimoniare come i 15 anni di differenza tra di noi sono legati da un continuum sabbathiano ma per ragioni di età tu ami loro e io i 'miei' paradise lost, anathema ma soprattutto my dying bride. Ciao
p.s. ah comunque i type O negative tenderei a metterl ai margini di un discorso metal tout court. Vero le etichette comunque lasciamole da parte ciao
Invia una mail all'autore del commento wega  23/07/2008 19:36:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' apparso anche in "Dopo la prova", di un paio d'anni dopo.