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IL PENSIONANTE regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     7½ / 10  11/05/2008 23:27:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certamente ciò che spinge a guardare questo film muto è il fatto che è la prima opera di successo del grande Hitchcock. A parte questo risulta un’opera che riesce ancora a interessare e coinvolgere, in altre parole la si può guardare senza annoiarsi. Racconta di misteriosi delitti che avvengono ogni martedì notte nell’invernale e nebbiosa Londra. Vengono uccise solo donne giovani e bionde e ogni delitto è firmato da un biglietto con su scritto “The Avenger”.
Già questa prima opera qualifica i film di Hitchcock come opere originali anche se rientrano in tutto e per tutto nel filone dei film “commerciali” e di grande consumo. L’intenzione non è quella di creare un’opera artistica e intellettuale, ma quella di creare un prodotto che interessi e coinvolga il maggior numero di persone. L’originalità e l’arte di Hitchcock sta nelle tecniche molto personali usate per ottenere questo risultato. Si mira all’effetto che scatena il coinvolgimento del pubblico più che alla sostanza della storia rappresentata.
Nel “Pensionante” interessa poco chi è l’assassino effettivo. Quello che interessa è tenere sulle spine e nel dubbio lo spettatore sulla colpevolezza o no del personaggio protagonista. In questo caso si tratta di un giovane e ricco dandy, il quale prende in affitto una stanza in un quartiere non proprio ricco di Londra. Hitchcock usa ogni artificio scenico per poter far sembrare lui l’assassino. Ha un fare molto misterioso e ombroso, sguardi e modi che rivelano che ha qualcosa che non va. L’ambiguità è anche sessuale, visto che la padrona di casa lo scambia per un “queer”. Pure le tecniche di ripresa lo fanno apparire quasi come un eroe inquietante dei film espressionistici tedeschi.
Si tratta ovviamente dell’arbitrio del regista; è lui che decide cosa far vedere e come farlo vedere. E’ tutto studiato ad arte, insomma, per appassionare lo spettatore. Infatti, più si stringe il cerchio intorno al misterioso pensionante, più emergono elementi che potrebbero anche provare la sua innocenza. Il tutto sbocca ovviamente in un finale a sopresa che sconcerta e sorprende (e quindi “soddisfa”) lo spettatore. Attenzione a giudicare troppo in fretta e a farsi ingannare dalle apparenze. Ecco il messaggio di questo film.
Girato tutto in interni, crea un’atmosfera claustrofica, con una Londra perennemente buia e nebbiosa. Interessante anche per i costumi e la mobilia degli anni ’20 in Inghilterra (nel film c’è anche una sfilata di moda dell’epoca). Ottima anche la tecnica di ripresa con inquadrature dall’alto o dal basso per evidenziare gli oggetti con cui “colpire” lo spettatore. Meno buona secondo me l’interpretazione degli attori. Purtroppo anche qui si fa sentire molto la “teatralità” della tecnica recitativa dell’epoca. Non è un grande film ma non è nemmeno da buttare via.
Invia una mail all'autore del commento wega  30/06/2008 11:02:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti mi dispiace tu non l'abbia apprezzato in pieno, io invece sono rimasto proprio colpito dall'ottima tecnica di questo film, per il 1926 è davvero un gran risultato.
amterme63  01/07/2008 23:05:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione. Forse sono stato di manica troppo stretta con questo film. Non è facile giudicare i film muti. Il fatto è che avevo in mente gli altri film di quegli anni, la Giovanna d'Arco di Dreyer, i film di Murnau e Fritz Lang. Ecco quei film si distaccano da qualsiasi genere o contesto commerciale e sono dei capolavori indiscussi. Questo è un film fatto molto bene, non va però al di là del perfezionamento di un genere. Come ha scritto bene Terry Malloy, Hitchcock in futuro saprà fare cose assolutamente straordinarie e fuori da qualunque schema. Poi 7 e 1/2 non è poi un votaccio.
Invia una mail all'autore del commento wega  02/07/2008 10:31:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente da eccepire io stavolta. Sì forse quel che mi ha colpito, è stato il fatto di non aver mai visto un thriller muto che funzioni così bene. Poi io sono più appassionato di tecnica che di tematica (come si denota perfettamente dai miei spesso scarsi di contenuto, commenti). Ma una domanda: erano stati girati già dei thriller prima di Hitchcock. Boh terry malloy ha fatto solo un paragone con "La finestra sul cortile", che secondo me, appunto decontestualizzandolo, questo quasi gli si avvicina.
amterme63  03/07/2008 08:35:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, anche nel film muto erano stati fatti thriller prima di questo. Il merito di Hitchcock è stato quello di averci messo dentro la capacità di creare tensione, suggestione e inquietudine che era propria dei grandi registi tedeschi espressionisti. Ha quindi perfezionato un genere migliorandone la tecnica. Certamente è qualcosa che può valere tantissimo o relativiamente, a seconda dei punti di vista. Io personalmente preferisco la fonte, cioè l'espressionismo tedesco, perché prescinde da qualsiasi mira del momento (fare successo, soldi, fama, perfezionare un mestiere) e getta per la prima volta nel cinema lo sguardo nella parte scura e folle dell'animo umano.
Invia una mail all'autore del commento wega  03/07/2008 11:03:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perfetto, abbiamo punti di vista differenti nel valutare un capolavoro, ma entrambi coerenti, credo. Perfetto appunto, perchè io credevo avesse dato inizio ad un genere, ma se dici che lo ha perfezionato aggiungendone delle qualità non fa 'na grinza comunque. Nel senso, pellicole come "Intrigo internazionale", o "Gli uccelli", o altri del maestro, possono considerarsi capolavori anche per gli schemi della suspanse ribaltati di un genere però già ben definito: spazi aperti, completamente di giorno etc..non so se ti trovi d'accordo?.
D'accordissimo anche sull'espressionismo tedesco, capitolo storico che devo ancora esplorare e a cui sono interessatissimo.
amterme63  03/07/2008 14:04:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì sono d'accordo con te. Se puoi, guarda i film dei grandi registi tedeschi degli anni 20. Riescono ancora ad affascinare e in ogni
caso non annoiano. Ciao a presto.