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L'UOMO IN PIU' regia di Paolo Sorrentino

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Invia una mail all'autore del commento cash     7½ / 10  24/08/2007 16:19:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alla prima visione di "le conseguenze dell'amore", pensai immediatamente che sorrentino avesse un nonsochè di kieslovskiano. "l'uomo in più" conferma la mia idea, pur ammettendo che le tematiche dell'immenso polacco sono qui sdoganate un po'alla casereccia, come latenti possibilità che lottano, inquadratura dopo inquadratura, per venir fuori. Il rapporto speculare tra i 2 pisapia gestisce il corrispettivo vuoto dell'esistenza, riempito da una parte con l'esile speranza (ma con la consapevolezza della negazione del desiderio) di divenire allenatore, dall'altra con una vita all'eccesso da cui però non sarà difficile separarsi. Noto un parallelo con "la doppia vita di veronica" di kieslovski: alla consapevolezza reciproca del doppio non si può rimanere entrambi vivi, e come la veronica polacca moriva in seguito alla visione di quella francese (facendo sì che la sopravvissuta assumesse una consapevolezza prima negata, con conseguente mutamento dello stile di vita), un pisapia scompare per lasciar posto all'altro.
2 vite insoddisfatte che in un'unione metafisica trovano consolazione, rendendo possibile i'agognato incontro con il fratello defunto di tony, ora una persona completa.
E finalmente soddisfatta.